Al termine del match vittorioso contro il Bodø, Josè Mourinho, ha rilasciato alcune dichiarazioni:
SKY Tripletta Zaniolo, gol di Abraham, cosa l’ha colpita di più? “Tutto, stare in semifinale che è la cosa più importante ma il modo in cui abbiamo giocato dal 1′. Intensità, pressing alto, qualità in uscita… Anche sull’1-0 sentivamo che la partita era fatta”.
Era fiducioso ieri… “Ero fiducioso anche dopo la partita di Bodo, non ho sentito grandi problemi. Ho sempre avuto la sensazione che eravamo superiori, il merito è stato di tutti che eravamo concentrati sul calcio. E’ inaccettabile che li battiamo solo alla quarta panchina, ma era quella che contava. Ho sempre detto era 2-1 per loro, è finita 5-2 per noi”.
Ha centrato la semifinale, l’Olimpico che effetto le fa? “Fantastico, c’è empatia con la squadra, molto molto bene questa passione. Ora andiamo a Napoli: se loro vogliono vincere per lo scudetto, noi vogliamo farlo per arrivare quinti”.
Bellissima l’azione per il primo gol di Zaniolo. C’è sempre polemica tra giocare bene o male, ma alla fine conta il risultato. Cosa ne pensa? “Giocare bene e vincere è perfetto, fantastico. Giocare bene e perdere non mi piace, piace solo a chi si difende con la filosofia de ‘la mia squadra ha un’identità’, però dopo non vince nulla. Penso che giochiamo meglio rispetto a quello che la gente dice. Ho rivisto la partita con la Salernitana in tranquillità in ufficio e nel secondo tempo abbiamo giocato veramente bene. Abbiamo fatto tante partite di tranquillità. È troppo facile dire che abbiamo carattere e che non perdiamo da tanto tempo perché siamo una squadra organizzata e carattere. Oggi non c’è stata storia, siamo stati la squadra più forte. Ho detto all’intervallo che non si trattava di umiliare, di cercare di vincere con 6 gol, ma di andare in semifinale e l’unico modo di farlo era dominare la partita. Negli ultimi 10′ era normale avere giocatori stanchi, gente che ha giocato con l’orologio. La squadra merita. Sono 12 partite di Conference, è dura giocare giovedì e poi di nuovo lunedì. Siamo lì, purtroppo siamo noi a tenere la bandiera d’Italia”.
Come sta gestendo Zaniolo? La sua prestazione è figlia della gestione? “Però Zaniolo vende e si parla troppo di lui: perché gioca, perché non gioca, perché è infortunato e perché è in panchina. Sarebbe meglio per lui, per noi Roma e per il calcio italiano, che cerca giovani di qualità, lasciarlo tranquillo. Oggi siamo riusciti a nascondere che giocava, tutti dicevano che sarebbe andato in panchina, e sapevo perfettamente che in una partita così era importante uno come lui per attaccare la profondità. L’ha fatto bene, siamo contenti. Come minimo domani sarà in prima pagine per una ragione positiva”.
DAZNPartita straordinaria, era convinto di una serata così…
“Si, ero convinto di vincere, anche se non l’abbiamo fatto in 3 partite precedenti con il Bodo non c’era storia. Se giochiamo concentrati, sull’obiettivo, determinati, sapendo che la partita è decisiva. Ero convinto di vincere, è stata una partita senza storia e si è visto dall’inizio”.
Come ha fatto a trasmettere questa intensità, la miglior Roma della stagione. Meglio anche del derby? “Questo è un processo, non è qualcosa che si trasmette, per questo si parla di tempo di costruzione. Non voglio nemmeno paragonare il Bodo con la Lazio, che è più forte del Bodo, ma sono una squadra organizzata che ci può complicare la vita, come abbiamo visto nelle altre partite. Ma oggi siamo stati forti, abbiamo avuto l’esperienza dei precedenti e la consapevolezza di dove potergli fare male, abbiamo fatto una partita davvero solida”.
La partita Zaniolo? “E’ stato bello per lui, una serata fantastica, ha vinto e segnato 3 gol, si porta il pallone a casa. E’ un ragazzo che ‘vende’, che ogni giorno sta sui giornali perché gioca, perché non gioca, perché ha preso un giallo, perché l’arbitro non gli ha dato un rigore… Come minimo domani sarà in prima pagina”. “C’è una squadra di Premier League in ogni semifinale, due in Champions, una in Europa League e una in Conference. Questa è la Premier League. Purtroppo ci siamo noi a portare la bandiera dell’Italia in Europa e non c’è nessun altro”.
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“Perfetto, anche un tragitto da Trigoria allo stadio meraviglioso. Stadio fantastico, squadra che dal primo minuto ha fatto capire come poteva andare a finire. Risultato che ci sta stretto, nel primo tempo potevamo fare 4, 5 o 6 gol. Poi gestione, gara solida da parte nostra”.
Aveva detto che ci credeva… “Certo, siamo la squadra più forte. Le due partite su un campo di plastica sono strane, quella di ritorno nel girone se ti ricordi c’era Cristante difensore centrale, Ibanez terzino sinistro, un centrocampo strano con Darboe, Villar… E’ la prima volta che giochiamo una partita che siamo obbligati a vincere, la prima volta che lo facciamo con tutti a disposizione, con me che ho la possibilità di decidere come volevo. E si è vista la differenza tra le due squadre. Complimenti a loro comunque, hanno fatto una competizione fantastica. Veramente complimenti, però noi siamo superiori”.
Ora lunedì col Napoli “Sì, partita molto molto difficile, ma è importante che tutti capiscano che se il Napoli vuole vincere per vincere lo scudetto, noi vogliamo vincere per cercare di finire nella migliore posizione possibile. Abbiamo il diritto di arrivare lì e lottare col Napoli per un risultato”.
CONFERENZA STAMPA Sente responsabilità per l’Italia? “No. Sento responsabilità per i giocatori, per la proprietà e per i tifosi. Ho la responsabilità di dare tutto. È triste che sono tanti anni, è triste che siamo noi la squadra che porta la bandiera italiana nelle semifinali europee. Le responsabilità sono queste”.
Il Leicester? “È Premier League, è la competizione nazionale più forte. Ha due squadre in semifinale di Champions, una in semifinale di Europa League e il Leicester in Conference. Viene dall’Europa League, ha vinto coppe nazionali recentemente. Ha una rosa molto forte. Le semifinali sono semifinali, 25% per ogni squadra di poter vincere il titolo. Con questa mentalità di squadra tutto è possibile”.
A inizio campionato aveva detto che la Serie A era più importante della Conference League. Ora la priorità si è ribaltata? “No, per noi domenica, lunedì, diventa di nuovo la Serie A la competizione più importante. È importante che tutti capiscano che se il Napoli gioca per vincere lo scudetto e l’Inter gioca per vincere lo scudetto, noi giochiamo per arrivare quinti. Vogliamo rispetto”.
Dagli arbitri? “Anche da loro”.
Può mettere in fila le componenti di questa vittoria? Tattica, atletica, ambientale, tecnica. “È possibile vincere come stasera solo quando ci sono tutte le componenti. Penso che tu abbia descritto bene la situazione: abbiamo pressato alto, non abbiamo avuto paura di fare 3 vs 3 dietro, Karsdorp e Zalewski sono stati sempre aggressivi e i due attaccanti dovevano solo pressare il difensore centrale. Strategicamente, cercare la profondità era obbligatorio per noi, lo abbiamo fatto bene. I giocatori di centrocampo sono stati fantastici, abbiamo giocato molto molto bene. Penso che non sia solo il mio feeling in panchina ma anche il vostro, dopo cinque minuti non c’era già storia. Abbiamo rispettato loro, erano tre partite che non li battevamo. Meritano rispetto perché hanno fatto un percorso fantastico. complimenti. Penso che abbiano perso il senso della realtà, pensavano che oggi sarebbe stata la continuazione di un sogno, ma dopo cinque minuti era finita la storia”.
Cosa intende con perdere il controllo della realtà? “Intendo che quando una squadra non perde contro un’altra tre partite di fila, si può analizzare perché o perdere il senso della realtà. La prima volta è stato un disastro per noi, ma in cui giocavamo con 2 titolari. La seconda partita qui a casa nostra abbiamo giocato con una squadra non al completo e un bel pareggio per loro. L’ultima hanno vinto 2-1 e magari hanno pensato che sarebbe stato lo stesso. Questo per me è dare più valore a loro, la realtà è che loro hanno vinto 6-1, vinto 2-1 e pareggiato 2-2, credito per loro. Ma oggi si è vista la realtà, questa è la realtà e la Roma è molto superiore”.
Può dire qualcosa su come ha fermato il Bodø/Glimt tatticamente? “Pressando alto, non lasciando che giocatori normali sembrassero fantastici, cercando la profondità, tanti cambi di gioco per cercare Zalewski e Karsdorp profondi, non è stato molto difficile, era una questione anche di testa, di sentire he la partita era decisiva, che era dentro o fuori. E niente, fatto”.
FONTE: Sky Sport / DAZN / Roma TV / Redazione Tuttoasroma – dall’inviato Robaerto Molinari
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