C’è solo la Roma e, mai come questa volta, è davvero sola. Sola e unica in Europa. C’è solo la Roma, nel nome di Mou e dei suoi gioiellini Abraham e soprattutto del ritrovatissimo Zaniolo, spettacolare dal primo all’ultimominuto che è stato in campo, autore – dopo un periodo nero – di un tris da stropicciarsi gli occhi.
La sua migliore di sempre, forse. La Roma va avanti spedita, scortata anche dal suo popolo, che ha riempito l’Olimpico di colori, bandiere e passione e l’ha spinta verso la semifinale di Conference League (unica italiana ad andarci in tutte le coppe, per gli inglesi è la prima volta) e lì troverà il Leicester, quello della favola di Claudio Ranieri e forse, una favola, lo è un po’ anche per i giallorossi, che ora il traguardo lo vedono raggiungibile: mancano due passi.
C’è solo la Roma in Europa, le altre italiane sono cadute via via come birilli ed è una medaglia che si mette sul petto Mourinho. E questa coppa neonata assume un valore inestimabile e va vissuta fino in fondo, con questa gioia e con questi numeri d’alta scuola. Mou è il condottiero osannato dai tifosi, lui che ha navigato nelle acque dorate della Champions ora la vuole vincere anche questa. Per essere lui, il primo a scrivere il nome nell’albo d’oro.
Ma è ancora presto, pazienza. Di certo, se contro il Leicester rivedremo questa squadra, questo Zaniolo, questi tutti, allora i sogni possono essere leciti. La Roma si è tolta di mezzo l’incubo del Bodø, senza farla sembrare un’impresa. Tutto naturale, facile anche: l’ha strapazzato, umiliato, dopo aver preparato la partita nei minimi dettagli. Emotivi e tecnici. Lo spettacolo si consuma in ventinove minuti: uno, due e tre micidiale. Boom, boom e ancora boom.
FONTE: Il Messaggero – A. Angeloni
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