Bocche cucite, com’è consuetudine, in via Campania. Dall’Aia non arrivano spiegazioni ufficiali alle scelte del suo uomo di punta, Gianluca Rocchi, che ha deciso di mandare Simone Sozza, nato a Milano e residente a Seregno, in provincia di Monza, ad arbitrare, domani pomeriggio, Inter-Roma (con al var Irrati, uno dei più esperti).
“La fiducia è massima, sia nel designatore che nel ragazzo”, dicono all’Aia, sicuri come sono che la scelta operata alla fine si rivelerà quella giusta. Di sicuro, al momento, è un vero e proprio azzardo ed è la chiara testimonianza di come Rocchi sia in grande difficoltà nelle scelte arbitrali di questo finale di stagione, viste le preclusioni delle grandi per alcuni nomi e la scarsa forma di altri, presunti, big.
Rocchi sta puntando forte su Sozza (diventerà internazionale in un paio di stagioni) e lo ritiene la scelta migliore, sia per lo stato di forma che per le capacità del ragazzo, bravo e forte caratterialmente, al di là dei chilometri che lo separano da una città o l’altra. Un ostacolo, quest’ultimo, che Rocchi vorrebbe eliminare, rompendo clamorosamente un tabù.
La scelta di Sozza è forse un primo deciso segnale in questa direzione, c’è da chiedersi perché ha deciso di giocare d’azzardo in una gara ad alto rischio. E perché, soprattutto, non a ruoli invertiti, scegliendo cioè il laziale Mariani, che non ha mai diretto una romana, a differenza di Sozza, che ha già diretto Milan-Lazio in coppa Italia. Si dirà: Mariani è della sezione di Aprilia ma in realtà abita a Roma. D’accordo. Ma allora conta la sezione di appartenenza o la città di nascita? All’Aia la risposta.
FONTE: Il Messaggero
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