Con la testa a Leicester. Si ferma dopo dodici risultati utili consecutivi la corsa della Roma in campionato e la Conference League rimane, a maggior ragione dopo ieri, l’occasione di trasformare questa stagione da una semplice transizione a qualcosa di memorabile. A San Siro pesano di più le motivazioni e la forza dell’Inter, che vince il terzo confronto su tre contro Mourinho e mette un altro mattoncino per il secondo scudetto consecutivo. Finisce 3-1 una partita che, come i precedenti due confronti stagionali tra nerazzurri e giallorossi, si è sostanzialmente chiusa all’intervallo.
La Roma continua a pagare il divario dalle più forti, il dato degli scontri diretti contro le prime quattro è emblematico: conquistati appena 2 punti (entrambi col Napoli) su 24 disponibili. E nei match contro l’Inter il risultato complessivo è di 8 a 1 per la squadra di Inzaghi. I progressi giallorossi ci sono ma non bastano, i pensieri di molti sembravano già proiettati alla trasferta di coppa giovedì in Inghilterra.
Lo Special One dovrà aspettare l’anno prossimo per provare a battere l’Inter, ora c’è da inseguire una Conference League, che sarebbe il primo trofeo europeo vinto da una squadra italiana dopo la “sua” Champions nerazzurra del 2010. Quella che gli fa raccogliere ancora applausi a Milano a dodici anni di distanza.
FONTE: Il Tempo – A. Austini
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