Considerato che il secondo anno di Mou è sempre il migliore, a Roma possono essere ottimisti. Il primo è stato un discreto saliscendi (in linea con il campionato più equilibrato degli ultimi anni) e ha ancora tanto in ballo. Intanto i tifosi sono ormai conquistati e questo è, da sempre, un obiettivo primario per Mou.
Di scudetto non s’era mai parlato: la Roma non aveva realisticamente le armi per inserirsi nella lotta tra Inter, Milan e Napoli. Il posto in Champions poteva essere l’obiettivo massimo: sembra ormai sfuggito, a meno che la Juve non precipiti nelle ultime quattro giornate. La Conference, infine, è un torneo indecifrabile nel quale c’era però il dovere di arrivare fino in fondo. E così è stato. O
ra questa è una settimana cruciale. In quattro giorni Mou non si gioca tutto, ma quasi, tra Leicester e Bologna. Si comincia giovedì’ sul campo della più bella favola del calcio moderno che, dal dopo Ranieri, vive meno felice e contenta. Oggi non sembra neanche in un grande momento.
È sicuramente alla portata della miglior Roma e del miglior Mourinho che ha vinto due Champions, due Europa League, e ora insegue un piccolo record: diventare il primo a prendersi anche la Conference. Un simbolico “triplete” personale per una stagione che può ancora essere positiva. Il Marsiglia, favorito nell’altra semifinale, sarebbe stato un rivale più duro.
FONTE: Il Corriere dello Sport – F. Licari
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