Mourinho logora chi non ce l’ha. In passato era Totti, oggi José. L’allenatore della Roma si è spesso fatto sentire in stagione per “denunciare” errori, discriminazioni e disparità nella gestione delle partite. L’ha fatto anche dopo la partita con il Bologna, accusando l’arbitro Fabbri di aver permesso ai rossoblù di perdere tempo (più che recriminare su un paio di rigori non concessi o sugli episodi contestati dai bolognesi), e facendo riferimento, pur senza mai nominare direttamente la società biancoceleste, anche a quei punti irregolarmente conquistati dalla Lazio nella serata di sabato con il gol di Acerbi, inspiegabilmente concesso nonostante il fuorigioco del difensore della Lazio sull’azione in partenza con una topica clamorosa di arbitro e Var.
Topica certificata dall’Aia che ieri ha sospeso fino a fine stagione sia l’arbitro Luca Pairetto che l’addetto al Var Luigi Nasca. La società bianconera ha accolto il provvedimento con soddisfazione per l’«errore grave» in grado di compromettere «il resto della stagione», riconoscendo che indietro non si torna e la partita non si rigioca (perché non ci sono gli estremi dell’errore tecnico, che ricorre nei casi in cui un direttore di gara a referto ammette di aver espulso o non espulso per errore un giocatore, non aver fatto giocare il tempo previsto e episodi simili). Compromettere «il resto della stagione», si diceva. Già, perché un punto o due punti possono cambiare le sorti di un piazzamento. Tradotto: gli incassi e l’ingresso in questa o quella competizione europea per la stagione successiva.
Cinque arbitri, sale Var, mille telecamere per azzerare gli errori arbitrali e le conseguenti polemiche, accuse e sospetti? Macché, la stagione che sta per finire è stata un disastro. Il fattore umano resta determinante nella gestione dello strumento, né, nel caso specifico del Picco di La Spezia, è chiaro come sia andata nelle comunicazioni arbitrali. Anche l’addetto Avar Valeriani non ha mostrato la rapidità giusta per correggere gli errori concatenati (appunto) fra campo e Lissone.
Di fatto resta il pasticcio: tra gol, esultanza e ripresa del gioco è passato pochissimo, mentre Nasca vedeva le immagini dell’allineamento di Acerbi (in linea con l’ultimo difensore, ma considerato il portiere fuori dai pali oltre il penultimo uomo Spezia, un altro difensore). Nasca non ha fermato Pairetto, Pairetto non ha ascoltato Nasca: risultato, gol convalidato, e freddo decisione dell’Aia, tutti e due sospesi.
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FONTE: Il Romanista – G. Fasan
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