Alle 16.00, Josè Mourinho risponderà alle domande dei giornalisti nella conferenza pre gara di Roma-Venezia:
C’è il rischio che la Conference tolga la concentrazione? “Spero di no. C’è gente interessata che noi finiamo ottavi con la speranza che vinciamo la finale, così sarebbe una cosa fantastica per il calcio italiano avere otto squadre in Europa però questo non si deve fare a costo di ingiustizie e mancanze di rispetto verso chi lavora tanto come noi. Non penso avremo una mancanza di concentrazione. Contro la Fiorentina, la squadra era stanca, la Fiorentina aveva un motore diverso dal nostro. Loro hanno giocato veramente bene però siamo stanchi di arbitri, var, avere problemi dopo la gara, essere puniti senza poter lavorare per settimane come accaduto spesso. Alla fine ok, hanno sbagliato, loro vengono puniti ma dove sono i punti? Non voglio dire complimenti al VAR e agli arbitri a fine campionato, voglio finire quinto/sesto che è il nostro obiettivo, posizione in cui siamo stati praticamente per tutta la stagione e non ho paura di mancanza di concentrazione”.
Domani vedremo la squadra migliore possibile? Mkhitaryan? “Mkhitaryan è infortunato. Non è che domani non gioca per preservarlo ma è proprio indisponibile. Non abbiamo una rosa per fare dei cambi drammatici, non abbiamo un livello di esperienza per dire che faremo 8-9 cambi. Noi dobbiamo vincere domani, abbiamo bisogno di punti, vogliamo vincere perché sarà l’ultima all’Olimpico e se vinciamo andremo all’ultima gara padroni del nostro destino. Dobbiamo vincere con tutto il rispetto per il Venezia, che si gioca il suo futuro. Ci sarà una gestione minima, un paio di cambi domani e un paio diversi contro il Torino. Non faremo però cambi molto grandi”.
Recupererete Mkhitaryan per la finale? “Non lo so, oggi non è neanche un dubbio per domani. È completamente fuori”.
Come mentalità può essere Zalewski un simbolo di questa squadra? “Non faccio differenza di mentalità o di atteggiamento tra Zalewski e gli altri giovani. La differenza è che per lui è arrivata l’opportunità, in un momento in cui la squadra aveva bisogno di un’opzione. E lui era preparato per questo. Senza Spinazzola, senza El Shaarawy, solo con Viña, ha avuto un’opportunità in una situazione di rischio per noi. Magari se la stessa opportunità arriva ad un altro giovane la prende allo stesso modo. Lui è rappresentativo di cosa siamo e cosa vogliamo. Del nostro rapporto con la Primavera. Tante volte i ragazzi lavorano con noi, la prossima stagione ne prenderemo altri da far crescere. E in questo senso Zalewski è un caso di successo positivo”.
Lei in un’intervista ha detto che per il prossimo anno i primi tre posti sono occupati perchè hanno i soldi e la Roma punterà il 4°; ma 1ui c’è una proprietà che ha investito 350 milioni in pochi anni. Arriverà un momento per la Roma di fare un grande salto? Cosa serve ancora? “Penso di sì. L’organizzazione è importante e penso che ce l’abbiamo. Stiamo crescendo a livello organizzativo da agosto a oggi. Il mio contratto ha ancora due anni, il tempo è necessario perché quando parliamo di Zalewski parliamo di giocatori che hanno bisogno di tempo mentre in altre squadre il tempo neanche esiste. Poi è una questione di qualità e quantità. Abbiamo sofferto quest’anno in determinati momenti anche per una questione di quantità: dopo la gara con la Fiorentina, un signore faceva la domanda sulla differenza sull’intensità e io ho risposto che la differenz aè 140 km di calcio in più per noi. Facile vedere quanto hanno corso quest’anno Ibanez e Cristante, per citarne due. Qualità e quantità. Siamo consapevoli di questo. Mi devo scusare con voi perché non faccio mai interviste con voi, ho fatto l’intervista al giornalista inglese perché sono amico con lui da tanti anni. La proprietà vuole arrivare, io voglio arrivare, altrimenti non sarei qui. Abbiamo organizzazione, abbiamo tempo, abbiamo qualche talento, abbiamo la passione dei tifosi. Dobbiamo continuare a migliorare e vediamo che accade la prossima estate. Ora pensiamo alle tre partite che ci mancano”.
In quali altri aspetti vede migliorata la squadra rispetto a quando è arrivato? “Non voglio fare bilanci perché ancora mancano tre gare e sono tutte importanti. Ovviamente, la finale come emozioni e significato è una gara che non si gioca da tanto ma le prossime due partite sono importanti”.
Domani sarà l’occasione per ringraziare i tifosi… “Io posso ringraziare qui i tifosi, i giocatori sui social ma è più simbolico dopo la gara tutti insieme in campo per il sostegno e l’amore, al di là del risultato di domani, al di là del mio piede distrutto ieri da Kumbulla ma faremo un giro di campo tutti insieme, è il minimo che potremo fare. Se sarà dopo aver vinto lo faremo sorridendo ma lo faremo perché sono stati fantastici. Prima di concludere, faccio gli auguri a mister Zeman per il suo compleanno ieri”
FONTE: Redazione Tuttoasroma – R. Molinari