Se la finale dipende dai giocatori, come ha sottolineato Mourinho, è bene chiedere lumi a chi le finali le ha già vinte. Chris Smalling, proprio con Mourinho e in compagnia di Mkhitaryan, ha festeggiato l’ultimo titolo in Svezia, battendo l’Ajax nell’ultimo atto di Europa League con la magia del Manchester United.
Tutti e tre i romanisti, incluso il coach, aspettano di innaffiare la bacheca con la Conference League, per rinfrescarsi la memoria dopo cinque anni. Ieri, uscendo da Trigoria, Smalling ha rassicurato i tifosi che gli chiedevano notizie sulle sue condizioni fisiche. “I am ok, sto bene“. Si è gestito con cura per arrivare in fondo nel modo migliore, guardando dalla panchina la partita di Torino per sostenere la Roma a Tirana. “Quest’anno sono stato più continuo – ha raccontato ai canali del club –, ho lavorato molto per essere sempre a disposizione. Sono contento di poter dare il mio contributo. Ora ci manca l’ultimo sforzo“.
Sembra emozionato quando parla della finale: “Sin da quando sono arrivato la gente mi ha chiesto di vincere qualcosa dopo molto tempo. Se cammini per la città, se entri nei negozi, sono tutti in fibrillazione. Posso solo immaginare cosa potrebbe significare tornare a Roma con un trofeo. I festeggiamenti sarebbero pazzeschi. Non vedo l’ora di scendere in campo e dare tutto“.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida
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