Delisting e fan engagement. Il futuro della Roma, dopo la conquista della Conference League a Tirana a maggio, riparte da questi due elementi, strettamente connessi nella strategia della famiglia Friedkin e del ceo Pietro Berardi. La proprietà americana che in questi due anni ha immesso liquidità per oltre 350 milioni in una società in cui lo squilibrio tra ricavi e uscite è una costante da oltre un decennio, ha deciso ora di ritirare il club da Piazza Affari.
L’Opa, partita ufficialmente il 13 giugno, è stata preceduta da una fase di stake-building che ha permesso ai Friedkin di rastrellare, con un investimento di 8,5 milioni, circa il 3% del flottante, salendo al 90% del capitale giallorosso. L’Opa che si concluderà l’8 luglio prevede un premio a 0,43 euro per azione sul rimanente 10,005% del capitale (per un costo potenziale di 27 milioni). Dal punto di vista tecnico per ultimare il delisting occorrerà raggiungere una quota minima del 95 per cento. Ieri il titolo giallorosso ha chiuso a 0,427.
La ricostruzione di una Roma, protagonista in Italia e in Europa, con José Mourinho in panchina, passa chiaramente da un rilancio dei ricavi, vero tallone d’Achille della gestione precedente. Nonostante i passi avanti sul fronte della internazionalizzazione del brand e delle sponsorizzazioni e la creazione di una media company interna, i proventi della gestione ordinaria (diritti tv nazionali, stadio e aria commerciale) sono sempre stati sotto i 200 milioni a fronte di un costo del lavoro (ingaggi più ammortamenti dei cartellini) che nel biennio 2019/21 è stato mediamente sopra i 260.
Per far ripartire i ricavi la nuova Roma punterà perciò a partner internazionali più coerenti alle proprie strategie di business (novità sono attese a breve) e a confermare i risultati straordinari di fine stagione, con i sold out consecutivi all’Olimpico.
Risponde alla stessa logica – avere non piccoli azionisti ma grandi tifosi – il loyalty program associato al delisting. Chi svestirà i panni di piccolo azionista, potrà usufruire di vari vantaggi, dalla scontistica per il merchandising alla possibilità di incontrare l’allenatore, o essere ospiti a cena di Dan e Ryan Friedkin.
FONTE: Il Sole 24 ore – M. Bellinazzo