Trovano conferma le indiscrezioni sulla volontà della Juventus di regalare un attacco super a Massimiliano Allegri, sommando all’esperienza di Angel Di Maria gioventù di Nicolò Zaniolo. Non erano piste alternative, difatti i contatti sull’asse Roma-Torino proseguono, rasentando anzi per intensità quelli con il Chelsea che insiste per Matthijs de Ligt e che nei prossimi giorni, in un incontro già fissato, formulerà la sua offerta ufficiale: 100 milioni di euro comprensivi del valore d’una contropartita. Di primo acchito, viene spontaneo immaginare un nesso: il club incassa dai Blues e reinveste parte del ricavo sul gioiello di José Mourinho.
In realtà, l’operazione Zaniolo può decollare autonomamente e alla Continassa sono state studiate soluzioni ad hoc, senza arenarsi di fronte alla rigidità della Roma che, un po’ delusa e un po’ urtata dalle esternazioni allusive del ragazzo e del suo entourage, ribadisce di non voler accettare diktat su tempi e condizioni di rinnovo né di essere disposta a trattare la cessione su basi inferiori a 60 milioni di euro.
Il fatto è che a Trigoria, per quanto sinceramente duri, non possono ignorare i rischi di un mancato prolungamento o il fatto che Zaniolo sia ideale da sacrificare per mettere i conti a posto, garantendo una plusvalenza notevole ai Friedkin che stanno trattando con l’Uefa un piano di rientro finanziario.
L’ad Maurizio Arrivabene e il ds Federico Cherubini hanno abbozzato una lista di contropartite da proporre per andare incontro senza svenarsi alla valutazione romanista – potrebbero interessare Weston McKennie, Moise Kean e Nicolò Rovella – e studiato una formula che ricalca quella di Chiesa, prestito oneroso con riscatto obbligato in modo da posporre un esborso cospicuo. A vantaggio della Juve anche il desiderio di Zaniolo di giocare in Italia e la consapevolezza di non avere, per adesso, concorrenti forti.
FONTE: La Stampa – A. Barillà