La Roma è a un passo dall’addio alla Borsa. Un obiettivo che il proprietario Dan Friedkin aveva fissato prima di acquistare la società il 17 agosto 2020. Uno step necessario per far volare il club, snellire la struttura societaria e agevolare operazioni economico finanziarie che altrimenti sarebbero meno flessibili e sicuramente più onerose. Ieri sono state registrate circa 3 milioni di adesioni (azioni vendute) pari allo 0.5 del capitale sociale. Domani sarà l’ultimo giorno disponibile per aderire e consentire alla Roma di uscire da Piazza Affari.
Una maratona cominciata lo scorso 13 giugno e per cui Friedkin ha stanziato un budget di circa 36 milioni fissando il prezzo per azione a 0,43 euro. Il corrispettivo è il frutto delle medie trimestrali, semestrali e dell’ultimo del titolo in Borsa. L’operazione sta a cuore al presidente statunitense: “Abbiamo già investito ingenti risorse finanziarie, tempo e impegno che hanno consentito al club di emergere dalla crisi più forte di prima. Siamo fiduciosi di poter dire che il futuro del club che tutti noi amiamo sarà luminoso“.
All’epoca l’imprenditore texano deteneva l’86,8% del capitale sociale, il che vuol dire che è cresciuto di circa sei punti percentuali ma non basta per portare a termine il suo progetto di espansione. Ecco perché è possibile che venga chiesta alla Consob una proroga di sette giorni per arrivare a dama.
FONTE: Il Messaggero – A. Angeloni