Uno sforzo fuori budget, il botto della differenza: José Mourinho insiste, vuole Paulo Dybala. È lui l’unico calciatore che ha chiesto con decisione alla Roma, convinto che possa garantire alla squadra il salto di qualità verso l’alta classifica. Non sarà facile convincere i Friedkin e forse nemmeno Dybala, che aspetta l’Inter ed è stato rassicurato da Marotta dopo le dichiarazioni allarmanti dei giorni scorsi.
Ma Mourinho, insoddisfatto della rosa attuale, continua a premere sul tasto argentino perché spera ancora di soffiarlo alla concorrenza. Paradossalmente potrebbe essere Edin Dzeko, che lo scorso anno creò un certo sgomento quando decise di andare all’Inter, ad aiutare la Roma: dev’essere lui a liberare il posto a Dybala ad Appiano Gentile, visto che guadagna più o meno la cifra richiesta dalla Joya.
Alla Roma, nei due incontri che risalgono alla tarda primavera, il procuratore Antun aveva chiesto 8 milioni netti a stagione per tre anni, più le salate commissioni e l’entry bonus. Questi presupposti avevano tolto ogni fantasia a Tiago Pinto, che deve mediare tra le ambizioni di Mourinho e le esigenze dei Friedkin. Con il passare dei giorni però Dybala ha compreso che il mercato è cambiato. E pur preferendo comprensibilmente la vetrina della Champions League, e una squadra più forte, è orientato ad abbassare le pretese per trovare un porto sicuro.
Da svincolato sperava di trovare la fila sotto casa, invece ha scoperto lo smarrimento della disoccupazione dorata. La Roma, con il carico di passione che l’accompagna, è ora una tentazione emotiva, dopo il gelo vissuto nelle ultime settimane alla Juventus. E la presenza di Mourinho rappresenta una certezza in termini di progetto, di cui Dybala diventerebbe uno dei cardini.
È evidente però che la Roma, alle prese con una complessa ristrutturazione finanziaria, debba prima vendere Zaniolo per pensare di assoldare un campione in attacco. Pensateci bene: se Zaniolo finisse alla Juve, la Roma potrebbe ottenere l’equivalente di uno scambio da almeno 40 milioni più Dybala. Se lo avessimo immaginato sei mesi fa, l’ipotesi sarebbe stata ridicola. Oggi invece, ancorché molto difficile, è una possibilità reale. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida
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