Con otto milioni di richieste di adesione all’Opa soltanto nell’ultimo giorno (pari all’1,3% delle azioni totali), il delisting della Roma adesso è realtà, e in tempi brevi la società giallorossa uscirà dalla Borsa dopo ventidue anni. I tempi tecnici, con agosto di mezzo (mese in cui l’attività procede ovviamente a rilento), fanno immaginare che entro settembre l’operazione fortemente voluta dai Friedkin andrà ufficialmente in porto. Un autentico boom, quello che ha portato la Romulus and Remus Investments LLC a raggiungere e superare il 95% delle azioni della Roma con un’accelerata clamorosa nell’ultimo giorno e mezzo di Opa.
Boom figlio innanzitutto del comunicato con cui, alle 12 di giovedì, la società capitanata dai Friedkin annunciava che non ci sarebbero state ulteriori proproghe, né alcun rialzo dei prezzi d’acquisto (già portati da 36 centesimi per azione a 43 al momento del lancio dell’Offerta, e alzati a 45 centesimi il 14 luglio). La nota ha avuto un ruolo decisivo, perché da quel momento in poi le richieste di adesione hanno fatto registrare un picco clamoroso: 10,5 milioni in circa tredici ore, 8 milioni delle quali come detto ieri, le altre nel pomeriggio di giovedì.
Quando, in serata, alla chiusura della Borsa ai Friedkin mancava lo 0,4% per brindare al traguardo: è arrivato invece l’1,3%, che ha portato dunque i proprietari della Roma a detenere il 95,913% delle azioni totali. Ora gli azionisti che hanno il restante 4,087% (pari a poco meno di 26 milioni di azioni) dovranno necessariamente venderle al prezzo d’Opa.
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FONTE: Il Romanista – L. Latini
https://tuttoasroma.it/ultime-notizie-as-roma/as-roma-calcio-live-asroma/roma-sporting-l-tabellino-19072022/