Una famosa pubblicità prodotta ai primi degli Anni Settanta da una celebre industria dolciaria si chiudeva con dei bambini vessati dal dispettoso rapace Jo Condor che cantavano in coro: “Gigante, pensaci tu”. Ecco, nella trattativa fra la Roma e il Psg per portare alla corte di José Mourinho (anche) Georginio Wijnaldum, la sensazione è che sia sceso in campo il “gigante” della situazione, ovvero il presidente giallorosso Dan Friedkin.
Grazie ai suoi buoni uffici, infatti, l’amico e collega Nasser Al-Khelaifi sembra essere pronto a venire incontro alle esigenze economiche del club capitolino. La storia è nota. Il centrocampista olandese è un chiaro esubero nel Psg, la società parigina ha aperto da tempo all’ipotesi del prestito, ma gli scogli sono relativi all’ingaggio (circa 9 milioni) e le clausole del diritto di riscatto.
Detto che il primo mese della stagione è virtualmente concluso (risparmio assicurato), la Roma vorrebbe che il Psg facesse uno sforzo sull’ingaggio, pagandone oltre la metà, perché i giallorossi non vorrebbero andare oltre i 4 milioni a loro carico.
Non basta. Anche sul riscatto si lavora per trovare un punto d’incontro, perché i francesi vorrebbero delle clausole “facili” come presenze per far scattare l’obbligo, mentre il general manager Tiago Pinto, tenendo conto che Wijnaldun ha già 31anni, non vorrebbe impegnarsi per una cifra superiore alla dozzina di milioni, anche perché l’olandese ha il contratto in scadenza nel 2024.
Morale: proprio il rapporto personale fra i due presidenti sembra essere la chiave di volta per portare il centrocampista in giallorosso, tant’è vero che si continua a respirare grande ottimismo per la chiusura positiva della trattativa entro la settimana, anche se un paio di società della Premier League si sono iscritte alla corsa. Inutile dire che si spera, al solito, nell’effetto della telefonata di Mourinho.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini