Esattamente il 2 agosto del 2020 il presidente del gruppo Friedkin. Dan Friedkin appunto, dava ai suoi legali l’ultimo e definitivo ok per i documenti che avrebbero sancito, 4 giorni dopo, l’acquisto ufficiale della Roma.
Da quel momento è partita una rivoluzione silenziosa, ma quanto mai efficace, che in ventiquattro mesi ha portato: un trofeo, un allenatore di fama mondiale, giocatori importantissimi, uno stadio sempre esaurito e un alto che inizia a vedere la luce e, soprattutto, un’esplosione d’amore totale tra la squadra e i suoi tifosi.
Chi si occupa, tutti i giorni, di Roma, ha scelto di avere un legame fondamentale con il territorio, con iniziative continue che vanno dal poveri ai disabili, fino alle donne vittime di violenza. Motore di tutto sono Dan e Ryan Friedkin: in pochissimi conoscono la voce del presidente e di suo figlio, di loro si sa poco, se non che abitano uno ai Parioli e l’altro non distante dal Pantheon, che amano frequentare gli stessi posti, sempre molto fidati, e che non amano apparire.
I Friedkin hanno investito 632,5 milioni di euro: 199 per comprare la Roma. 595 per le spese correnti e 38.5 per uscire dalle Borsa. Un flusso continuo di soldi investiti che la proprietà ha messo in due anni per tenere in vita la squadra e riportarla ai fasti di una volta.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli