Non si scappa: è sulla sostenibile leggerezza dei parametri zero, dei cartellini in regalo o dei prestiti poco onerosi, che ruoteranno i destini del campionato italiano di calcio, divisione nazionale serie A, al via oggi per la sua edizione numero 92.
A Roma e Lazio che sotto sotto aspirerebbero a qualche colpaccio rivoluzionario, persino quello massimo dello scudetto, ricordiamo la storia della serieA a girone unico: in 91 campionati solo nel 19% dei casi, ossia 17 volte, lo scudetto è uscito dall’asse Milano-Torino, le ultime 22 e 21 anni fa, proprio grazie alle romane.
Difficile capire se gli equilibri dello scorso campionato siano stati modificati o sovvertiti dal calciomercato al risparmio, per forza di cose e visti i tempi, a cui abbiamo assistito (ma qualcosa cambierà ancora da qui al 31 agosto): tranne la Lazio, la più prodiga, e il Milan con l’operazione De Ketelaere, tutte le aspiranti allo scudetto hanno puntato a operazioni a basso costo (pure lo stesso Milan con Origi), sperando che si rivelino colpacci di genio, di grande scaltrezza.
Nel frattempo, tutte le migliori hanno badato a non cambiare una virgola nelle guide tecniche. In ogni caso, l’Inter spera di essere più forte dopo aver richiamato Lukaku, in prestito dal Chelsea per 8 milioni, praticamente gratis dopo i 115 milioni che aveva garantito un anno prima andandosene a Londra; ma anche dai parametri zero Mkhitaryan e Onana i nerazzurri si aspettano molto.
Alla Juve i due colpi più celebrati, Pogba e Di Maria, che hanno provocato deliri di piazza e di aeroporti, sono a costo zero, mentre passando da De Ligt a Bremer il club ha guadagnato denari poi investiti per Kostic.
La Roma, regina del mercato e nuova pretendente allo scudetto per acclamazione, ha speso solo 7 milioni e gli arrivi più preziosi se li è garantiti a costo zero: Matic, Dybala e Wijnaldum. Ora, incamerare il grande nome senza pagare il cartellino è una cosa che riscuote sempre applausi e consensi.
Ma poi spesso ci si deve anche chiedere perché un giocatore sia rimasto libero o sia stato messo in condizione di liberarsi dal suo club: in alcuni casi l’insidia (fisica, atletica, motivazionale) può rivelarsi a gioco lungo, e regalare sorprese sgradite. Quindi i destini di Inter, Juventus e Roma, vecchie e nuova pretendenti al titolo, si giocheranno sul rendimento delle affascinanti scommesse che hanno messo sul tavolo.
FONTE: Il Messaggero – A. Sorrentino