Se la fortuna è cieca, la sfiga con la Roma ci vede benissimo. Ciò che è accaduto a cavallo tra domenica pomeriggio e lunedì sera non può non chiamare in causa una dea bendata completamente voltata dall’altra parte.
Prima l’infortunio gravissimo in allenamento di Wijnaldum (frattura della tibia: si rivedrà nel 2023), poi quello di Zaniolo, costretto a lasciare il campo contro la Cremonese in barella e con la spalla sinistra lussata (lo rivedremo che sarà già autunno, probabilmente). Leccandosi le ferite, e maledicendo la sorte, la Roma può comunque contare fino a sei punti dopo due partite. Con due reti all’attivo e zero al passivo. Tirando in ballo Max Allegri, avversario sabato.
La Roma per via dell’infortunio di Wijnaldum ha necessità assoluta di un centrocampista vero, solido, pronto; non di uno di ripiego, non di una pezza qualsiasi da mettere al posto dell’olandese. E deve perfezionare il parco degli attaccanti.
In più dovrebbe rintracciare un altro difensore centrale perché, difendendo a tre, i quattro che ci sono oggi sono pochi. Questo, però, a Trigoria oggi non sembra (più) rappresentare una priorità. Non sarà facile accontentare Mou al cento per cento, sarebbe delittuoso – però – non provarci fino all’ultimo giorno di trattative. D&R Friedkin, a voi la parola
FONTE: La Repubblica – M. Ferretti