La Roma concede il bis e resta da sola al 2° posto: 1 a 0 alla Dacia Arena contro l’Udinese, tanto per iniziare bene anche il girone di ritorno dopo aver chiuso quello d’andata a Marassi contro il Genoa con lo stesso punteggio. Il 2° successo di fila in trasferta, replicando quanto accaduto a ottobre con le vittorie esterne contro il Napoli e il Sassuolo, fa la differenza in classifica: i giallorossi hanno conquistato i 3 punti in 6 delle ultime 7 partite. La Juve capolista, sempre con 1 match da recuperare, è insomma avvisata. Perché la sua principale (e più accreditata) rivale cresce di giornata in giornata e ha 9 punti in più di un anno fa. E, oltre alla continuità, ha trovato l’equilibrio e la maturità che è nel dna delle big: senza Salah, il miglior realizzatore dopo Dzeko, ha fatto l’en plein (12 punti su 12, con 5 reti segnate) e non ha mai preso gol.
FORMULA IBRIDA – Spalletti, per andare sul sicuro, ha puntato sui migliori interpreti attualmente a sua disposizione. Sono contati, ma comunque adatti per insistere sull’assetto che gli permette di avere la copertura affidabile sui lati in fase difensiva e al tempo stesso la spinta necessaria su entrambe le corsie. Le 3 novità, dopo il successo di Marassi, sono forzate: Manolas e Paredes rispettivamente al posto di Ruediger e De Rossi, El Shaarawy per sostituire l’infortunato Perotti. Stavolta, senza Ruediger che è più abituato di Manolas a scivolare a destra per fare il terzino, il sistema di gioco è il 3-4-2-1, ma in fase difensiva la linea è spesso a 5, grazie a Peres ed Emerson che si abbassano a prendere De Paul e Thereau. Zapata, al centro, tocca a Fazio, aiutato da Manolas e Juan Jesus. La Roma parte forte. Nainggolan è ispirato e Strootman si accende fin dall’inizio offrendo la prima chance del match a Dzeko che non inquadra però la porta: pallonetto abbondantemente alto. Karnezis è bravo su El Shaarawy. Non arriva, invece, sulla girata di Nainggolan, lanciato da Strootman. L’1 a 0 fa sbandare l’Udinese. Faraoni, su giocata di El Shaarawy, usa il braccio e Damato concede il 10° rigore in questo campionato ai giallorossi. Dzeko, però, lo spara sciaguratamente in curva.
TIMIDEZZA IMPROVVISA – L’errore del centravanti, a digiuno fuori casa in campionato dal 26 ottobre (doppietta a Reggio Emilia contro il Sassuolo), ha fatto cambiare lo svolgimento della partita. Da chiudere in anticipo, senza rischiare. Anche perché la Roma, rinunciando al pressing, ha da quel momento permesso agli avversari di riacquistare il coraggio. Il risultato è finito di nuovo nelle manone di Szczesny che è sempre in volo come hanno scoperto Felipe e De Paul (2 volte). Prima dell’intervallo Zapata chiede il rigore per il fallo veniale di Fazio. Protesta a vuoto. Delneri, vedendo i giallorossi meno propositivi, abbandona il 4-3-3 e passa al 4-2-4, inserendo Perica per Jankto. Spalletti risponde con Totti, fuori El Shaarawy. Il capitano, nel giorno in cui festeggia le nozze d’argento con la serie A, in pochi secondi offre la palla del possibile 2 a 0 a Nainggolan che però non aggancia. L’Udinese, con Halfredsson per Zapata, torna al 4-3-3 dopo meno di 20 minuti. Strootman lancia ancora Dzeko che conclude addosso a Karnezis. Il centravanti c’è, ma fa cilecca. Succede.