Piccoli segni di normalità. Ieri la Roma è tornata a viaggiare in aereo partendo dal Terminal 1 di Fiumicino, quello maggiormente frequentato dai turisti che dopo il periodo pandemico era rimasto chiuso per lavori di ristrutturazione, e potete immaginare le scene di entusiasmo che ci sono state intorno al gruppone giallorosso in transito.
Una febbre romanista che sta contagiando tutti e che accompagnerà la squadra in queste tre importantissime trasferte consecutive: stasera a Udine (calcio d’inizio ore 20,45, telecronaca esclusiva Dazn), giovedì in Bulgaria contro il Ludogorets fresco vincitore della Supercoppa locale per l’esordio in Europa League, lunedì prossimo a Empoli. Non mancheranno i tifosi giallorossi al seguito, come specificato nell’articolo qui a fianco.
Contro i bianconeri di Sottil, reduci da due toste vittorie contro il Monza in trasferta e alla Dacia Arena con la Fiorentina, la Roma va alla ricerca della quarta vittoria in campionato sfidando a distanza l’altra capolista, impegnata domani a Monza, e in qualche modo fregandosene dei girotondi alle spalle visti negli anticipi di ieri, con Napoli e Milan trionfatori di giornata che potrebbero comunque essere staccati con una vittoria.
Sarà forse la più difficile delle sfide programmate dal calendario in questo primo lungo periodo di stagione, cominciato alla vigilia di ferragosto a Salerno e che terminerà proprio con la sfida all’Atalanta all’Olimpico del 18 settembre, prima della sosta della Nazionale. Nove partite in programma tra agosto e settembre tra campionato e coppa per gettare le fondamenta di una stagione che si preannuncia davvero promettente.
Sulla carta la Juventus avrebbe dovuto rappresentare l’ostacolo più alto, nei fatti però la Roma è stata la vera nemica di se stessa nel primo tempo di Torino e si è visto anche ieri di quale ancora indefinita pasta sia fatta oggi la squadra di Allegri. Mentre l’Udinese è una squadra dinamica e muscolare, compatta e aggressiva, modellata sul sistema tattico storicamente adottato ad Udine, il 352, a dispetto delle convizioni del nuovo allenatore, orientato prima di questa esperienza sulla difesa a 4.
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FONTE: Il Romanista – D. Lo Monaco