La Roma si è fermata, all’improvviso ma dopo aver mostrato, nella sua virtuale centralina, un paio di spie che lampeggiavano da giorni in maniera preoccupante. I numeri, che raccontano tanto ma non tutto, confermano l’involuzione della squadra di Mourinho: sette gol subiti nelle ultime quattro gare, solo 3 reti messe a segno lontano dall’Olimpico e due ko pesanti sul groppone, l’ultimo a rendere subito in salita il cammino in Europa League.
Ma non solo: i giallorossi creano tanto (82 tiri a fronte di 31 nello specchio della porta) ma segnano poco (nono attacco della Serie a quota 6 gol, la metà di quelli siglati dal Napoli), sfrutta male le fasce con soli 13 cross utili creati da inizio stagione, fa registrare poco possesso palla (13esima in Serie A) e non va meglio sui chilometri percorsi (14esima). Nulla è perduto, ma il cambio di rotta serve e alla svelta.
Tocca a Mourinho trovare il punto di svolta che cambiò il volto alla squadra dopo la clamorosa rimonta subita all’Olimpico con la Juve. Il passaggio alla difesa a tre diede più sicurezza alla squadra, chissà che il ritorno a quella a quattro non dia la scintilla che serve ad un gruppo che, al momento, appare spento e poco adrenalinico.
FONTE: La Repubblica – A. Di Carlo