Si dice che la prima volta non si scordi mai. Sarà così anche per Andrea Belotti che a 28 anni, dopo una vita nel Torino, si è rimesso in discussione in una realtà diversa e con un ruolo diverso.
Da capitano granata ad alternativa di lusso nella Roma di Mourinho, in mezzo centotrentasette giorni senza segnare, un’estate intera passata da svincolato e il gol, il primo in giallorosso, di giovedì sera in Europa contro l‘Helsinki.
Un’emozione indescrivibile “a maggior ragione perché arrivato sotto la Curva Sud”, racconta il Gallo che non segnava dal primo maggio scorso. Ora che la condizione cresce, così come il feeling con i nuovi compagni, vuole provare a mettere in difficoltà lo Special One nelle scelte.
Non teme la concorrenza di Shomurodov, tantomeno quella di Abraham. Anzi, “sono uno stimo a fare sempre meglio“, assicura Belotti. E a lui Mourinho non chiede colpi di tacco o giocate ad effetto, ma solo i gol e “non mi importa come li faccia, possono arrivare anche schiena o di culo“, scherza, ma non troppo, il portoghese.
FONTE: Tuttosport – D. Marchetti