“È andata male perché abbiamo perso una partita che si poteva vincere facilmente per come abbiamo giocato“. L’analisi piena di rammarico a caldo di José Mourinho descrive bene il copione del film visto all’Olimpico, che a fine gara ha ricoperto di applausi scroscianti una Roma stremata dalla fatica e dalla sfortuna.
“Chi è sceso in campo ha giocato in maniera sufficiente a vincere facile. Purtroppo non abbiamo segnato e per questo abbiamo perso. Non mi piacciono gli zero punti, ma mi piacciono il gioco e lo spirito” prosegue lo Special One.
Anche senza Dybala (fermatosi nel riscaldamento), i giallorossi sono comunque riusciti a totalizzare 21 tiri verso la porta dell’Atalanta. Quello che poi ha fatto la differenza è stato l’unico che l’Atalanta è riuscita a piazzare nella porta di Rui Patricio. Mourinho svela poi come il piano gara, preparato in settimana, fosse completamente diverso: “L’abbiamo studiata come tutte le altre, loro hanno alle spalle sette anni passati a lavorare insieme a Gasperini. Si sono abbassati, hanno avuto rispetto per noi invece di pressare alti. Ieri abbiamo lavorato tantissimo con Dybala in campo, oggi abbiamo giocato con Matic. Lui ha giocato 90 minuti giovedì, il piano era di farlo entrare magari sull’1-0 per noi. Però abbiamo extra-dominato ed extra-creato, per questo esco senza feeling negativo per i miei giocatori”.
Non sono mancati i momenti di tensione con l’arbitro Chiffi, che ha espulso Mourinho dopo non aver concesso un rigore, parso alla panchina giallorossa abbastanza solare: “Sono andato da Chiffi per chiedergli perché non avesse dato rigore su Zaniolo nel primo tempo. Io voglio essere il migliore allenatore possibile, dico ai giocatori di non buttarsi se pensano di poter continuare ad attaccare o segnare. A Chiffi ho chiesto ‘è impossibile dare rigore se il giocatore non si butta per terra?. Se sì, cambio indicazioni ai giocatori e gli dico che si devono buttare per terra’. Non mi ha risposto“.
FONTE: La Repubblica – A. Di Carlo