La “convocazione” era stata annunciata in pompa magna, durante la conferenza stampa post mercato di Tiago Pinto, ma al momento alle intenzioni non hanno trovato seguito i fatti. Nessuna chiamata, nessun contatto: da Trigoria nessuno si è fatto vivo con l’entourage di Zaniolo per iniziare a intavolare una trattativa per il rinnovo di Nicolò.
L’ultimo contatto è rimasto quello negli ultimi giorni di mercato, quando un paio di club erano tornati a chiedere informazioni su Nicolò. Di tempo ne è passato e il telefono dell’agente, Claudio Vigorelli, è rimasto muto. L’ipotesi di un rinnovo resta tale, nonostante la scadenza 2024 si avvicini e con questa il pressing di altri club. Anche perché, complice la sosta Mondiale, quest’anno le squadre inizieranno a fare mercato molto prima dell’inizio formale delle trattative: già a novembre, non ci sarà altro a cui pensare per dirigenti e ds.
E che qualcuno possa ripensare a Zaniolo è molto più che una possibilità. E Nicolò? Lui è concentratissimo sulla Roma e sulla stagione, che vive come una definitiva consacrazione, dopo il gol in finale di Conference. A caccia del primo centro stagionale, ha già messo nel mirino la sfida di San Siro con l’Inter.
Non a caso, mentre da ieri i compagni sono liberi – Mourinho ha concesso 4 giorni di riposo a chi non è stato convocato in Nazionale – Zaniolo è rimasto a Trigoria. Ha chiesto al tecnico portoghese di lasciargli a disposizione un preparatore per svolgere del lavoro personalizzato fino a domani, quando poi raggiungerà la famiglia. Comportamenti che smontano la narrazione di un ragazzo sopra le righe.
FONTE: La Repubblica – M. Pinci / A. Di Carlo