Il dubbio è quanto mai lecito. Perché le rassicurazioni del ct Scaloni su Dybala (“Voleva esserci ma insieme al mio staff abbiamo deciso di non rischiarlo. Così che continui nel suo club e poi si deciderà”) hanno convinto sino ad un certo punto. Se Paulo, pur di non saltare la convocazione con l’Argentina, ha preferito non rischiare contro l’Atalanta e il tecnico prima ne annuncia l’impiego contro la Giamaica (“Giocherà”) per poi risparmiarlo a sorpresa, confezionandogli la seconda tribuna consecutiva, qualcosa non torna.
Soprattutto considerando che quella contro i centroamericani era l’ultima amichevole prima del mondiale in Qatar, ultima vetrina quindi per un posto al sole vicino a Messi. La concorrenza nella Seleccion è fortissima (Messi, Lautaro, Di Maria, il baby del City Alvarez, andato poi in gol, più Correa) e che Dybala, dopo aver fatto tutto per esserci non abbia strappato nemmeno una panchina in due partite, è perlomeno singolare.
La verità sulle sue condizioni (si era fermato per un affaticamento al flessore della coscia sinistra) non è certo che si sappia nemmeno in giornata. L’argentino è tornato ieri da New York, usufruendo di un passaggio’ sul charter che ha riportato Messi a Parigi. Dalla capitale francese poi la Joya ha fatto rotta verso Roma.
A Trigoria la seduta di allenamento è prevista questa mattina, a 48 ore dal match contro l’Inter. Possibile se non addirittura probabile che Mou possa optare per un lavoro defaticante per i nazionali ma qualcosa, sulle reali condizioni dell’argentino, trapelerà. La certezza, però, sul suo impiego la si avrà soltanto domani.
FONTE: Il Messaggero
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