La Coppa Italia, insieme con il campionato e l’Europa League, rimane nel prezioso bouquet stagionale della Roma. Che, battendo all’Olimpico 4 a 0 la Sampdoria, ha ottenuto la qualificazione ai quarti. Così il 1° febbraio potrà sfruttare ancora il turno secco (e sempre in casa), ospitando il Cesena (18° posto in B), per spiccare il volo in questa edizione. Spalletti, dunque, è stato accontentato: il suo gruppo non ha snobbato il match infrasettimanale, recitando come sta facendo nell’inseguimento alla Juve capolista. Cioè comportandosi da squadra, ultimamente equilibrata e solida: solo 2 gol subiti nelle ultime 8 gare. E, nella circostanza, anche precisa davanti alla porta avversaria.
IL FATTORE CAPITOLINO – L’Olimpico continua a fare la differenza: i giallorossi hanno vinto 13 delle 15 partite giocate nel loro stadio da agosto (10 su 10 in campionato, 2 su 3 in Europa League e 1 di Coppa Italia: solo 1 sconfitta e 1 pari). L’eccellente rendimento casalingo, dopo il flop contro il Porto nel playoff di Champions (unico ko interno), sta permettendo alla Roma di restare in corsa su 3 fronti. Come pretende il suo allenatore, perché i successi sono vitali per questo club che non alza alcun trofeo dal 2008, guarda caso proprio con Spalletti in panchina.
TURNOVER ANNUNCIATO – Dentro i migliori del momento, come a Udine. Ma non gli stessi del successo alla Dacia Arena. Sono 4 le novità in partenza: Alisson per Szczesny, Ruediger per Manolas, Mario Rui per Emerson e De Rossi per Strootman. La rotazione prevista, più il portiere di coppa al posto del titolare e il debutto di Mario Rui in maglia giallorossa. Nessun esperimento, dunque, come promesso da Spalletti: la Roma non si può permettere di perdere la identità trovata ormai da qualche settimana. Il sistema di gioco è più o meno il solito, cioè il 4-2-3-1, per la presenza di Ruediger che è più adatto di Manolas a scivolare a destra da terzino. Con Peres a destra, nel ruolo di Salah e a volte pure terzino, arriva il 5° successo, senza prendere reti.
TIRO AL BERSAGLIO – La Roma rischia solo all’alba del match: palo di Muriel, con dormita di gruppo. Quel brivido iniziale toglie ai suoi palleggiatori, fino a metà tempo, la sicurezza necessaria per uscire dal pressing alto della Sampdoria. Il 4-3-1-2 di Giampaolo, con Bruno Fernandes trequartista, infastidisce Fazio e Paredes. L’assetto è sbilanciato, con 3 giocatori spesso sopra la linea della palla: El Shaarawy, Nainggolan e Dzeko. L’atteggiamento spregiudicato, però, consente ai giallorossi di creare più chance che nelle ultime partite, con Ruediger e soprattutto Mario Rui che partecipano all’assalto. Paredes, calciando di destro, prende la traversa e cresce da regista. El Shaarawy, il più ispirato degli attaccanti, impegna Puggioni e subito dopo inizia l’azione del vantaggio: dopo lo slalom, la verticalizzazione che costringe all’errore Silvestre. Pallone acchitato a Nainggolan che, al volo, fa centro per il vantaggio. Non è, però, l’ennesima notte degli sprechi, in passato risultati fatali. Dzeko firma il 2 a 0 che è anche la sua prima rete del 2017. L’imbucata è di El Shaarawy che riceve in cambio il lancio del centravanti per il 3 a 0: delizioso il pallonetto. A promozione ottenuta, dentro Totti per Dzeko, Perotti per El Shaarawy ed Emerson per Mario Rui: all’Olimpico sta arrivando il Cagliari. Nainggolan, prima del recupero, avvisa la sua ex squadra e di testa concede il bis.