L’allarme é ancora giallo, ma punta dritto verso il rosso: il rapporto di Zaniolo con i cartellini continua ad essere decisamente problematico. Giovedì sera, nel finale della gara di Europa League contro il Betis, un calcione rifilato a German Pezzella gli è valso il terzo cartellino rosso dall’inizio della sua esperienza romana, finora condita da ben 34 ammonizioni. Un’enormità per uno che di mestiere fa l’attaccante. Dal 2018 è il secondo calciatore italiano con più espulsioni: il compagno di squadra Mancini è il primo.
Con 117 presenze totali (una media di 23 presenze stagionali), equivale ad un cartellino ogni due gare. Numeri che sono la diretta conseguenza di una esuberanza in campo che fa ancora fatica a domare, alla tendenza nel cercare il contatto fisico con l’avversario di turno, ad un rapporto con gli arbitri che non decolla ma anche un’indicazione ben precisa di Mourinho, che vuole una squadra aggressiva e sempre pronta alla “battaglia” in campo.
Una tendenza al cartellino che il numero 22 giallorosso sta “coltivando” stagione dopo stagione: undici nel 2018-19, nove nel 19-20, tredici (e due rossi) nella passata stagione. Ora in sei apparizioni siamo già ad un giallo e un rosso.
Ma l’idea di essere decisivo non può non essere un pensiero per uno del livello a cui ambisce Zaniolo. Gli ultimi numeri, quelli che definiranno il suo rinnovo con la Roma, non sembrano per il momento minimamente preoccuparlo. Sul tema si è espresso anche il gm Pinto: “A suo tempo le cose si sapranno ma al momento la cosa importante è la squadra”. È d’accordo anche Zaniolo, che salterà la trasferta in Spagna, ma proverà a tornare al gol contro il Lecce, altra squadra giallorossa, come il colore dei cartellini da evitare.
FONTE: La Repubblica – A. Di Carlo