Dieci partite, tutte d’un fiato. Da qui al 12 novembre, Roma-Torino, ultima fatica prima della lunga sosta per il Mondiale. Dieci piccole sfide personali per tornare ad essere decisivo come nella scorsa stagione e mettere un’ipoteca definitiva sulla convocazione per il Qatar.
Per Nicola Zalewski inizia una nuova vita da terzino destro, come successo già giovedì sera contro il Betis Siviglia, quando dopo l’infortunio di Celik è stato spostato dall’altra parte. Una soluzione tattica su cui Mourinho lavorava da un po’, ma che ora è diventata inevitabilmente necessità.
Con Celik e Karsdorp ai box per infortunio, Mou non ha altre soluzioni se non spostare lì il giovane esterno polacco. Uno che nasce trequartista di sinistra e che poi dallo scorso hanno ha imparato a giocare anche esterno a tutta fascia, all’occorrenza anche terzino. Sempre a sinistra, che è la fascia dove è cresciuto. Adesso si tratta di adattarsi dall’altra parte, un fattore che lo aiuterà anche nella maturazione e lo completerà come bagaglio tecnico-tattico.
“Zalewski può giocare un po’ ovunque, si è trasformato in un bel giocatore. Per noi è importante, a prescindere che sia in campo o in panchina” ha detto Mourinho mercoledì scorso. In queste dieci partite che lo aspettano, Zalewski si gioca tanto. C’è infatti da strappare la convocazione per il Mondiale, anche se il c.t. polacco crede ciecamente nelle sue qualità.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese