Ai quarti di Coppa Italia, con possibile affaccio sulla semifinale, c’è posto anche per la seconda delle sei sorelle del campionato. Le prime sei della classe scavallano tutte insieme appassionatamente al turno successivo: la Roma, addomesticando con disinvoltura la Sampdoria (4-0), non fa eccezione e si guadagna anche la strada sulla carta più facile per andare ancora più avanti. Ai giallorossi toccherà in casa il Cesena, unica intrusa cadetta nella competizione e killer del Sassuolo, mentre tutte le altre grandi si sbraneranno tra loro in «finali» anticipate come Napoli-Fiorentina, Juventus-Milan e Inter-Lazio.
Paradosso da prima uscita in Coppa Italia nel bel mezzo del mercato invernale: Giampaolo fa più turnover di Spalletti. All’inizio, per la verità, non se ne accorge quasi nessuno: in difesa si balla sia davanti ad Alisson che dalle parti di Puggioni, prima con un palo di Muriel e poi con una traversa di Paredes. Non appena la Roma si sveglia, si scrolla di dosso un po’ di torpore, rompe gli argini doriani e allestisce il tiro a segno, la Samp è condannata a capitolare: Nainggolan (doppietta), Dzeko (19 gol in 25 gare) ed El Shaarawy servono il poker romanista, nonostante i miracoli di Puggioni. Tutto troppo facile, tanto da convincere Spalletti a concedere una trentina di minuti di passerella a Totti.