Eccolo. L’abbiamo visto con i nostri occhi, a due mesi e mezzo dalla prima e unica volta: Gini Wijnaldum domenica sera era all’Olimpico per assistere a Roma-Napoli da uno dei palchetti dell’area vip della tribuna Monte Mario. Felpa bianca, cappellino da baseball nero, sorriso stampato in faccia. Sembrava per un attimo di rivivere il primo giorno romano, quando scese dall’aereo privato dei Friedkin e spuntò dalla porta scorrevole dell’aereoporto di Ciampino. Invece Mourinho per compensare la sua “assenza drammatica” come l’ha definita, dovrà aspettare sicuramente l’inizio del 2023.
Ma i segnali di una convalescenza produttiva ci sono. Wijnaldum è entrato allo stadio a passo svelto, senza stampelle, espondendo educatamente il biglietto con il telefono agli steward che vigilavano sugli ingressi. Ovviamente lo avevano riconosciuto tutti, chiedendogli un selfie quasi ad ogni passo. “Sto bene, sempre meglio” ha detto lui ai tifosi, rassicurandoli sulla prossima guarigione. La Roma non ha potuto dedicargli una vittoria ma almeno può adesso pianificare l’ultima parte della riabilitazione, la fase 2.
Si tratta di un lento e costante processo di equilibratura tra le terapie funzionali e il percorso di recupero atletico. Wijnaldum ha scelto di essere seguito da una struttura di sua fiducia a Rotterdam, dove ha completato brillantemente ogni test al quale è stato sottoposto. I medici della Roma hanno seguito la riabilitazione a distanza, confrontandosi con i colleghi olandesi, ricevendo negli ultimi giorni l’intera cartella clinica.
La frattura composta alla tibia, capitata il 22 agosto in un allenamento a Trigoria quale conseguenza di uno scontro con il giovane Felix, si è essenzialmente saldata anche senza l’intervento chirurgico. Ma proprio la decisione di Wijnaldum, che avendo perso il volo per il Mondiale ha preferito non operarsi, ritarderà di qualche settimana il ritorno all’attività agonistica. Mourinho lo aspetta per la ripresa post Qatar, il 4 gennaio contro il Bologna, ma non è escluso che il rientro slitti ancora.
A seconda dei progressi, poi, la Roma deciderà se portarlo in Giappone per il breve tour di fine novembre o almeno per il successivo ritiro in Algarve, in Portogallo. Teoricamente, se non ci saranno inconvenienti, Wijnaldum potrebbe ricominciare a breve a correre in palestra. Per poi sottoporsi a una nuova preparazione atletica che gli consenta di essere in buone condizioni dopo la sosta.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida