La Roma è un mistero, più o meno buffo. Una squadra strana. Unica, verrebbe da dire. E non soltanto perché, per fare un esempio, pur avendo segnato gli stessi gol della Salernitana vanta in classifica 9 punti più dei campani.
Strana perché ti dà costantemente l’impressione di non valere una lira, e forse quello è esattamente il suo valore. Poi, però, te la ritrovi a 2 punti dal secondo posto e le certezze ti crollano. Così la squadra strana (unica?) forse tanto strana non è. Singolare, se mai. Particolare, forse. Paradossale di sicuro.
La Roma non ha un gioco spettacolare (c’è chi sostiene che non abbia minimamente gioco…) eppure si ritrova davanti a rivali che riempiono le prime pagine dei giornali o dei siti specializzati per la bellezza del loro calcio.
Aggettivi roboanti, stellari, meravigliosi. Fai due conti, però, e ti accorgi che pur non avendo uno straccio di (bel) gioco, pur non incantando gli occhi dei critici e degli addetti ai lavori viaggia alla media di più di 2 punti a partita.
C’è un trucco? Come è possibile? La classifica è taroccata? No, probabilmente non è azzeccato il giudizio generale sulla squadra di Mourinho. Esistono tanti modi per giocare a pallone e José ha scelto da sempre di farlo in maniera essenziale.
FONTE: La Repubblica