AAA cercasi Andrea Belotti. I primi mesi dell’ex capitano del Torino in giallorosso sono stati preoccupanti. Il Gallo ha collezionato finora 17 presenze (parliamo di 656 minuti giocati) riuscendo a siglare solo 2 reti. Una ininfluente con l’Helsinki, nel rotondo 3-0 all’Olimpico e l’altra, invece preziosa, contro il Betis.
Ma se da una parte la quota di presenze necessaria per far scattare il prolungamento di contratto si avvicina in maniera sensibile (potrebbero bastare circa 21 gare), dall’altra non c’è traccia del giocatore che vanta 44 presenze con la Nazionale azzurra ma soprattutto 106 gol in Serie A.
Per uno abituato a giocare ogni domenica, Belotti ha faticato a trovare la forma migliore e non ha avuto la brillantezza di sfruttare al meglio diverse occasioni. La sua faccia sconsolata, dopo il rigore fallito con il Torino, rappresenta al meglio lo stato d’animo del calciatore. Come se non bastasse, un risentimento al flessore è un altro antipatico fardello che la sfida gli ha lasciato in eredità.
Con l’arrivo di Solbakken e il rientro di Paulo Dybala, per Belotti rischia di esserci sempre meno spazio. Ma ogni volta che avrà modo di scendere in campo il rendimento dovrà essere all’altezza del suo passato. La voglia e l’impegno non sono mai mancati, serviranno numeri e gol per allontanare lo spettro del flop.
FONTE: La Repubblica – A. Di Carlo