La paura di perdere la Roma “quando mi sono fatto male“. La voglia di portare con sé “quel motorino” di cui parlava Mourinho quando lo affrontava da avversario. La necessità, quasi fisica, di giocare in quello stadio in cui, da rivale, si era sentito “piccolo come non mai“.
Dopo aver lasciato Roma e prima di rilassarsi qualche giorno in Messico (con piano di allenamento consegnato dallo staff romanista), Ola Solbakken si è raccontato in una lunga lunga intervista a cuore aperto, ribadendo quanto non veda l’ora di lavorare con Mourinho e i nuovi compagni. Tiago Pinto è al lavoro per provare a vedere se, con il Bodo, ci siano o meno i margini per far aggregare Solbakken al gruppo per i ritiro in Portogallo.
Solbakken si è presentato in buona condizione fisica dopo il problema alla spalla, negli ultimi due mesi ha disputato 12 partite senza nessun tipo di noia muscolare. Ola non vede l’ora di indossare la nuova maglia numero 18 e non fa nulla per nasconderlo: “Quando con il Bodo abbiamo perso nel ritorno dei quarti di Conference e la Roma è andata in vantaggio l’atmosfera era pazzesca. Non mi sono mai sentito così piccolo su un campo da calcio, avevo i brividi“. E per questo non aspetta altro che scendere in campo da romanista all’Olimpico.
FONTE: Il Corriere dello Sport – C. Zucchelli