Poca Joya in Qatar, anzi zero. Almeno finora. Dybala, dopo aver fatto di tutto per recuperare dall’infortunio muscolare, non ha accumulato nemmeno un minuto al Mondiale. Il motivo? Lo ha spiegato anche ieri Scaloni: «Nessun problema fisico, è una scelta tecnica. Non è capitato il momento giusto». Paulo spera di trovarlo oggi contro l’OIanda e intanto festeggia coi compagni il cammino ripreso dopo il ko con l’Arabia Saudita. Mourinho lo incoraggia via telefono e lo aspetta dopo il ritiro portoghese.
E quindi a pochi giorni dalla ripresa del campionato fissato al 4 gennaio. Intanto il tecnico da lontano assiste con una doppia sensazione. Da una parte è sollevato per l’assenza di rischi legata agli infortuni. Senza Dybala, infatti, la Roma è crollata. Lo dicono i numeri: 6 vittorie su 9 match e 13 gol realizzati con Paulo in campo; appena 2 successi in 6 gare con soli 5 reti senza.
Dall’altra è dispiaciuto perché l’ex juventino ci tiene molto. Una dipendenza vera e propria quella della Roma che ha sminuito il resto della rosa nemmeno avvicinabile ai valori tecnici dell’argentino. Per questo Mourinho vorrebbe altri profili alla Dybala (vedi Depay) e meno scommesse (alla Solbakken). Il futuro della Joya è legato anche a quello del tecnico. I Friedkin vorrebbero dare un’altra mandata di chiave per cercare di farlo restare il prossimo anno.
L’attaccante ha una clausola da 20 milioni valida per l’estero, ma il club può bloccarla con un ritoccone di ingaggio da 4,5 a 6 milioni. Si sta ragionando di aumentare comunque il compenso del giocatore già prima dell’inizio del mercato estivo. Intanto non smette di montare il caso Karsdorp: l’olandese è atteso a Trigoria lunedì 12 alla ripresa degli allenamenti, ma al momento si trova in Thailandia senza alcuna voglia di tornare.
FONTE: Leggo – F. Balzani