I conti non tornano e i Friedkin mettono mano, ancora una volta, al portafogli. In casa Roma prosegue il programma di risanamento del bilancio, chiuso lo scorso 30 giugno con una perdita di quasi 220 milioni di euro.
Il club giallorosso continua a generare debiti ma da Trigoria non filtra preoccupazione sulla continuità aziendale del club. Il percorso virtuoso del club è in pieno svolgimento, tra l’abbassamento dei costi e i paletti del Fair play finanziario. Il club ha aderito al decreto liquidità, per questo l’obiettivo è puntato al 2026, momento il club dovrà aver ripianato il deficit dopo l’adesione al decreto liquidità.
I traguardi di medio termine sono certamente negativi, ma non preoccupano i Friedkin che continuano percorrere la strada della sostenibilità attiva. Da qui la scelta di investire per uscire dalla borsa, elargire cospicui versamenti mensili e rimborsare anticipatamente un bond da 267 milioni.
La Roma perde soldi, ma i Friedkin ogni volta rilanciano. L’ultima mossa è stata chiudere un accordo di sponsorizzazione con Auberge Resort, catena di alberghi di lusso di loro proprietà. Contratto di tre anni per lo sponsor “di famiglia”, a cifre considerevolmente più alte rispetto ai 3 milioni annui pagati da Hyundai, che darà ossigeno ai conti in rosso del club.
Una scelta strategica che apre una nuova strada per l’aumento dei ricavi. Sfruttando il portfolio del Gruppo e ricalcando un percorso seguito da anni da diversi club europei. Tutti aspetti finanziari che poco hanno a che fare con il calciomercato. Lì i rubinetti dei Friedkin, per ora, sono chiusi. La parte sportiva dovrà far da sé, autofinanziando gli acquisti con le cessioni.
FONTE: La Repubblica – M. Juric
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