Ha combattuto tre anni contro il male, Sinisa Mihajlovic. Domani allo stadio Olimpico il suo ricordo non sarà solo un atto dovuto, ma anche sentito dagli oltre 60mila spettatori. La Roma, padrona di casa, non ha ancora deciso se sarà il caso di dedicargli un tributo e in che forma.
Il Bologna, invece, non dovrebbe indossare il lutto il braccio perché la fascia è stata già messa in amichevole contro il Verona il 22 dicembre. Gli emiliani si stanno concentrando per ricordarlo davanti al loro pubblico al Dall’Ara il 9 gennaio in occasione della gara contro l’Atalanta.
Mihajlovic ha dedicato la sua vita al calcio. È stato un simbolo della Lazio con cui ha vinto lo Scudetto nel 2000 e prima ancora giocatore giallorosso per un paio d’anni (1992-1994). Ed è proprio in quel periodo che ha esordito in Serie A un giovanissimo Francesco Totti.
All’epoca Sinisa ha convinto l’allora tecnico Boskov sia a convocarlo per la trasferta di Brescia, sia a farlo giocare negli ultimi minuti (in quella partita, Sinisa segnò un gol su punizione). Da quel giorno il rapporto fra loro è stato sempre più profondo e Francesco, prima del suo addio da dirigente nel 2019, aveva avallato l’idea di ingaggiarlo come sostituito di Ranieri.
FONTE: Il Messaggero
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