Anche il Cagliari si piega alla legge dell’Olimpico. Dieci vittorie su dieci partite (undici, considerando il derby vinto in casa della Lazio), anche ieri la Roma ha conquistato i tre punti con il minimo scarto, dopo aver sofferto per quasi un’ora contro il Cagliari. Ci ha pensato Dzeko, che prima di andare in gol aveva sbagliato un paio di conclusioni, a mettere al sicuro il risultato, che consente alla squadra di Spalletti di restare sulla scia della Juve, a un punto, e di tenere a distanza il Napoli. Questo successo significa per di più di allungare sulla Lazio (oggi a meno sette) e il Milan (addirittura meno dieci) ed è il frutto della ritrovata solidità difensiva della squadra giallorossa. Ieri Szczesny non ha fatto una parata, mentre nelle ultime partite era sempre stato protagonista. Nel 2017 il polacco è ancora imbattuto, per la prima volta da quando è alla Roma non ha preso gol per tre partite consecutive. Solo due reti al passivo nelle ultime sette gare, praticamente da quando la difesa a tre ha permesso a Spalletti di dare la svolta tattica alla stagione della Roma.
PRIMO TEMPO SOTTO TONO – Il tecnico toscano ha recuperato Manolas e Perotti e la Roma che ha mandato in campo è quasi quella titolare, con le uniche assenze di Salah e Florenzi e con Fazio che ormai ha scavalcato Vermaelen nel ruolo di leader della difesa. La Roma veniva da una striscia di sei vittorie nelle ultime sette partite, alle quali ha aggiunto anche il successo di giovedì in Coppa Italia contro la Samp. Il Cagliari ha dovuto rinunciare ad alcuni titolari, Rastelli ha cercato di proteggere la difesa piazzando Tachtsidis davanti alla linea dei quattro. Borriello ha fatto reparto da solo, con Farias più di Isla che in fase offensiva è rimasto abbastanza alto. Nel primo tempo i ritmi sono stati piuttosto bassi e la partita è stata opaca. Il Cagliari ha lasciato spesso nove giocatori dietro la linea della palla e la Roma ha faticato a trovare gli spazi. In particolare Nainggolan, che è stato schermato da Tachtisidis e Dessena. Rastelli si è affidato al contropiede, Borriello ha lottato con il solito ardore, ma non è apparso ispirato come nelle precedenti partite da ex. Spalletti ha capito che qualcosa non funzionava e dopo un quarto d’ora ha cambiato modulo. Ha spostato Rüdiger a destra, abbandonando la difesa a tre e passando al 4-2-3-1, con Bruno Peres più alto sulla linea dei trequartisti. Ma il cambio non ha prodotto gli effetti sperati, la Roma non ha mai tirato in porta per tutti i primi quarantacinque minuti, con Perotti e Dzeko che hanno sbagliato facili occasioni. Il centravanti ha combinato poco per quasi un’ora.
RISOLVE DZEKO – Nella ripresa Spalletti è tornato all’assetto iniziale, segno che il tentativo fatto nel primo tempo non aveva dato i frutti sperati. Il Cagliari ha avvicinato ancora di più Isla e Farias a Borriello e Farias è andato vicino al gol. Da quel momento la Roma ha alzato il baricentro e ha spinto sull’acceleratore. Al 10′ la squadra di Spalletti è passata in vantaggio e ha allontanato le paure. Sul cross di Rüdiger, tornato a sinistra, si è avventato Dzeko, che nel duello fisico con con Murru alla fine ha avuto la meglio: proteste della panchina cagliaritana, ma gol regolare. Il quattordicesimo in campionato per il centravanti, che non è stato protagonista come in altre occasioni. Il pallone per il raddoppio l’ha avuto Perotti al 25′, ma il suo tiro è stato parato da Rafael. Poi è stato Bruno Peres a non riuscire a ribattere da due passi sulla respinta del portiere dopo un colpo di testa di Dzeko. Nel finale prima Rafael sul tiro dal limite di Nainggolan e poi la traversa sulla conclusione ancora del bosniaco hanno negato il raddoppio, ma ormai la Roma aveva superato le difficoltà del primo tempo e il Cagliari faticava a uscire dalla propria metà campo.