Paulo Dybala sta alla Roma come Kvara Kvaratskhelia sta al Napoli. Se il georgiano fenomeno è il fiore all’occhiello della rivoluzione partenopea, l’argentino campione del mondo lo è altrettanto della mouriniana stagione giallorossa, deprimendo assai milioni di tifosi juventini. E pure interisti.
I bianconeri, perché una Joya simile l’hanno provata per 7 stagioni, 293 partite, 115 gol (tanti quanti Roberto Baggio), 5 scudetti, 4 Coppe Italia, 3 Supercoppe italiane. I nerazzurri, perché sembravano a un passo dall’assaporarla, la Joya, salvo vederla sfumare a causa delle fatali titubanze Suning.
Si capisce perché ogni prodezza dell’argentino sposti le sorti della Roma e, per converso, acuisca il rimpianto degli ex tifosi. Campioni della sua categoria, hanno bisogno di sentirsi sempre al centro della ribalta. Roma gliel’ha fatto capire subito, sin dall’indimenticabile notte dell’Eur.
A Torino, invece, dall’arrivo di Ronaldo, Paulo si è dovuto spostare all’ala, metaforicamente parlando. Da quel momento, la Juve per lui non è stata più la stessa cosa. Sino a quando non l’ha chiamato Mourinho.
FONTE: Il Corriere dello Sport – X. Jacobelli
Ritardo Nervosa Affonda Roma Vina Espulso Mourinho Attende Piano Friedkin