“Non sono ossessionato dalle statistiche, non le cerco su Google, ma magari si può vedere quanti giocatori della Primavera hanno giocato con me in questo anno e mezzo e quanti ne hanno fatti giocare gli altri negli ultimi dieci anni nella Roma. Come possiamo trovare la qualità? Con la crescita dei bambini“.
Se li coccola, i suoi bambini, José Mourinho, che nel momento più difficile della sua carriera si sta riscoprendo talent scout, valorizzando i giovani del vivaio. Ha cominciato lo scorso anno con Zalewski, prelevato dalla Primavera e trasferito in prima squadra un po’ per necessità (l’infortunio di Spinazzola e il cattivo rendimento di Vina) e molto per convinzione, sta replicando l’operazione in questa stagione con Bove, Tahirovic e Volpato. E se è vero che Zalewski e Bove avevano esordito con Fonseca, è stato Mourinho a farli diventare giocatori veri e non giovani prestati alla prima squadra.
Oltre a quelli che ha lanciato – Felix, Volpato, Keramitsis, Missori, Faticanti e Tahirovic – Mourinho ha in rampa di lancio anche Cassano, Cherubini, Oliveras e Majchrzak, ed è lecito pensare che prima della fine della stagione toccherà anche a qualcuno di loro fare il proprio esordio. Nel frattempo lo Special One sta raccogliendo i frutti del suo lavoro: dopo un periodo di disorientamento, Zalewski contro la Fiorentina (è uscito malconcio dal campo ma con lo Spezia ci sarà) ha fatto vedere di essere tornato sui livelli dello scorso anno, in attesa del completo recupero di Spinazzola.
È però Edoardo Bove che nell’ultima settimana si è preso la ribalta: titolare in Coppa Italia contro il Genoa, confermato contro la Fiorentina, sembra per caratteristiche un “piccolo Frattesi” che con il suo ingresso nella formazione titolare ha consentito al portoghese di passare stabilmente al 3-5-2. Con lui e Tahirovic (più Volpato, un’alternativa reale per il reparto offensivo), che ha caratteristiche diverse ma anche lui è complementare agli altri titolari, Mou ha allungato la rosa (ha posto il veto sulla loro cessione).
FONTE: Il Corriere della Sera – G. Piacentini
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