Stesse richieste di sanzione per tutte le altre società rispetto al primo processo sportivo già celebrato in primavera sul tema plusvalenze, richieste di sanzioni aumentate invece per la Juventus in virtù della maggiore gravità delle condotte contestate rispetto ad allora.
È la linea del procuratore Chiné che nell’udienza della Corte Federale d’Appello sull’istanza di riapertura del filone plusvalenze ha chiesto una sanzione di 9 punti di penalizzazione sul campionato in corso: vista la gravità dei fatti contestati e l’impatto avuto dal punto di vista sportivo sui campionati, la richiesta di Chinè è di una sanzione davvero afflittiva che tenga la Juve fuori dall’Europa.
Il procuratore ha chiesto anche l’inibizione di 20 mesi e 10 giorni per Paratici, 16 mesi per Agnelli, 12 mesi per Nedved, Garimberti e Arrivabene, 10 mesi e 20 giorni per Cherubini.
Le richieste per le altre società ricalcano quelle che erano state avanzate in aprile nel primo processo, ed erano state di un’ammenda di 195mila euro per la Sampdoria, 42mila euro per l’Empoli, 320mila euro per il Genoa. Richiesta di ammenda anche per Parma (338mila euro), Pisa (90mila euro), Pescara (125mila euro), Pro Vercelli (23mila euro) e il “vecchio” Novara (8mila euro).
Riguardo alle sanzioni richieste per i 52 dirigenti coinvolti, se a quelli bianconeri sono stati aggiunti quattro mesi di inibizione rispetto al primo processo, per gli altri sono confermate le richieste di aprile: 12 mesi per Massimo Ferrero, 8 mesi e 20 giorni a Ienca per la Samp; 11 mesi e 15 giorni per Corsi dell’Empoli; 6 mesi e 10 giorni per Preziosi, 10 mesi e 15 giorni per Zarbano del Genoa. Più gli altri dirigenti di Serie B.
FONTE: La Gazzetta dello Sport
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