E’ corsa contro il tempo in vista della nuova conferenza dei servizi sullo Stadio dellaRoma in programma tra una settimana esatta, martedì 31 gennaio. A dare l’aut aut durante l’ultima riunione, il 12 gennaio, era stata la Regione Lazio: o il Campidoglio produce entro la fine del mese atti formali sulle procedure urbanistiche – cioè la delibera sulla variante con la conformità al pubblico interesse dell’opera – oppure la Conferenza dei servizi “non potrà più andare avanti“. In Campidoglio il dibattito sul nuovo impianto a Tor di Valle va avanti da mesi tra i Cinque Stelle, tra frange più dialoganti e più critiche. Di recente la sindaca di Roma Virginia Raggi ha speso parole di interesse a realizzare lo Stadio: “I tecnici sono al lavoro per migliorare il progetto Stadio nel rispetto dei tempi“, twittava il 10 gennaio dopo un incontro con i proponenti, il club giallorosso e l’imprenditore Luca Parnasi. Tre giorni dopo, il 13 gennaio, era stata annunciata la creazione di un tavolo tecnico tra il Campidoglio e gli stessi proponenti per lavorare sulle cubature con l’obiettivo di fornire dei dati utili a raggiungere poi una auspicata sintesi ‘politica’ sul progetto. Ma, a distanza di undici giorni, tale tavolo tecnico non si sarebbe ancora mai riunito.
Secondo alcune ricostruzioni, gli uffici del Comune avrebbero elaborato una delibera sullo Stadio che va nel solco del progetto originario. Quello che attualmente ancora manca è un accordo tra il Campidoglio a Cinque Stelle e i proponenti sulla riduzione di cubature. Durante l’ultima conferenza dei servizi del 12 gennaio, i rappresentanti del Campidoglio si sono impegnati “a completare rapidamente l’iter amministrativo per esprimersi” entro il 31 gennaio. E questa data resta quella cerchiata in rosso. In caso di impasse, i proponenti potrebbero chiedere un commissario ad acta nominato dal Tar o ricorrere ai poteri sostitutivi della Presidenza del Consiglio per portare avanti il progetto, oltre a portare avanti eventuali ricorsi. Uno degli scenari possibili è che il Campidoglio possa cercare di prendere ulteriore tempo per arrivare a una sintesi politica chiedendo una “sospensione motivata” della Conferenza dei servizi, fino a un massimo di 30 giorni. Ma per questo serve il benestare collegiale della conferenza stessa.