C’è un mercato in divenire, e chissà se mai verrà (Defrel o chi per lui) e c’è un mercato fatto in casa, che sicuramente verrà. Parliamo di calciatori già in rosa ma che, per diversi motivi, mancano o sono mancati e che presto torneranno a pieno regime, vedi Salah, Florenzi e Vermaelen più Mario Rui, rientrato da poco pure lui. Non chiamiamoli rinforzi, perché sono compresi in organico ma da qui a un mese torneranno a essere – a pieno ritmo – di nuovo utili a Spalletti. Sarà da stabilire se ci sarà gioia nella terra dell’abbondanza o se si presenterà qualche malumore in più, come spesso accade quando c’è da gestire tante anime. Ma questi sono “problemi” che gli allenatori dicono di amare, perché non vogliono stare con il collo tirato o con numeri corti. Ora il calendario comincia a farsi tosto, dalla Samp in poi si giocherà ogni tre giorni, tra campionato, Coppa Italia e poi l’Europa League. Il già rientrato ma ancora è da NG Vermaelen, praticamente mai a disposizione di Spalletti per vari problemi fisici. Il belga è tornato nel periodo migliore della difesa, diventata impenetrabile grazie al nuovo modo di giocare e alle prestazioni eccellenti dei vari Fazio, Rudiger, più Manolas. Spalletti, anche per questo, lo sta gestendo con il contagocce: è difficile smontare un reparto che va bene, meglio forzare la mano in caso di scadimenti di forma del trio difensivo attuale. Arriverà il tempo per Vermaelen (che difficilmente resterà a Roma), così come per Mario Rui, già visto all’opera da titolare contro la Sampdoria in Coppa Italia.
DUE/TRE RUOLI – Se Vermaelen e Mario Rui sono già tornati, Florenzi e Salah sono da considerare di ritorno. Alessandro sta forzando i tempi, pure ieri si è fatto vedere a Trigoria per una seduta di allenamento personalizzata: il suo rientro è previsto per febbraio/marzo. Se dopo l’infortunio Spalletti disse che era «come aver perso due/tre giocatori», ora che sta per rientrare, dirà che la Roma avrà recuperato due/tre giocatori. Questo al netto di come sarà la sua condizione fisica al rientro in campo. Ci vuole sempre un po’.
MOMO COME MILIK – Quanto a Salah, il discorso diventa più complicato. Ci si interroga spesso in questo periodo di Coppa d’Africa (la finale è prevista il 5 febbraio): Momo ritroverà facilmente il suo posto tra i titolari? Non è detto. E’ un po’ lo stesso “problema” che avrà Sarri con Milik. Nel frattempo è cresciuto Mertens come centravanti e ora Milik dovrà convincere il tecnico che si stava meglio quando si stava peggio. L’impressione è che sia Salah sia Milik avranno tempo per riprendersi il posto, ma che entrambi gli allenatori sono ben felici di ritrovare un’alternativa in più per l’attacco. Salah può costringere Spalletti a riproporre il 4-2-4 o il 4-2-3-1, oppure nel sistema di gioco attuale, può mettersi alle spalle di Dzeko, quindi in rotazione con Perotti, El Shaarawy e Totti. Chi torna dalla Coppa d’Africa in genere fatica, è una competizione che sfianca o, in caso di vittoria, ti elettrizza, basti ricordare Gervinho. Ma molti sostengono che Salah non sia Gervinho. Intanto Momo sta per tornare e questo per Spalletti è un bel problema. A breve sapremo.