Dan e Ryan Friedkin hanno fretta di arrivare a dama. E sembrano essere sulla giusta strada. A dimostrarlo è il nuovo passo avanti registrato sulla questione stadio di proprietà, compiuto ancora una volta con lo stile che contraddistingue questa proprietà texana: vale a dire, massimo riserbo e fatti concreti da mettere sul banco al momento giusto.
Non stupisce dunque se – da parte del club giallorosso – la comunicazione sulla conferenza stampa, indetta per annunciare il riconoscimento del pubblico interesse del progetto, sia arrivata soltanto a quattro ore dall’evento. Come di consueto, nessun componente della famiglia era presente. A rappresentare la proprietà è stato il corporate ceo Pietro Berardi, che ha confermato l’intenzione della presidenza di voler portare avanti con le proprie forze la questione legata al nuovo impianto: “I Friedkin vogliono essere gli unici investitori sullo stadio. Non ci sono stati dialoghi, al momento vogliono andare avanti da soli“.
Ma non è tutto. Berardi ha ribadito l’intenzione dei proprietari di scegliere personalmente il “look” della nuova casa dei romanisti: “Dan e Ryan Friedkin sono direttamente coinvolti nel disegno. Appena sarà definitivo, il sindaco Gualtieri sarà il primo a vederlo. Credo che si capisca l’attenzione che abbiamo in questa fase“.
Nessuna anticipazione, dunque, se non il nome di chi si occuperà di completare materialmente il progetto. La Roma ha scelto di affidarsi allo studio Populous, lo stesso che ha costruito anche lo stadio del Tottenham a Londra. Nelle intenzioni e, soprattutto, nei piani della società c’è l’idea di disputare la prima partita all’interno del nuovo stadio nel 2027, l’anno del centenario del club.
Il Ceo romanista ha infatti illustrato la tabella di marcia che – sia la Roma che il Campidoglio – hanno intenzione di rispettare nonostante si tratti di una missione ambiziosa: “Il nostro obiettivo è avere entro la fine del 2023 il progetto definitivo, nel 2024 avviare i lavori ed essere pronti nel 2027. È una deadline sfidante, ma la nostra è una lucida follia. Spero che alcuni giovani possano esordire nel nuovo impianto durante l’anno del centenario“.
FONTE: Il Corriere della Sera – E. Zotti