Nulla è perduto, avrebbe commentato l’immenso Dino Viola. La qualificazione resta ancora in bilico, nonostante la sconfitta. Ma all’Olimpico, giovedì prossimo, sarà vietato sbagliare anche la minima mossa. Quanti rimpianti, però… Un ko eccessivo, per la Roma. Punita da una rete (evitabilissima) quando la partita sembrava ormai avviarsi verso i titoli di cosa addirittura con un pesante carico di amarezza per quello che poteva essere e che non era stato.
Riferimento chiaro alle occasioni create via via dalla squadra di Mourinho e svanite nel nulla sia per gli errori di mira degli uomini del portoghese, sia per un pizzico di sfortuna. Tipo quella costruita da Abraham nel primo tempo, con salvataggio miracoloso e per certi versi fortuito di Kohn, il portiere di casa.
Tipo il palo colpito da Cristante. Tipo soprattutto quella capitata a Belotti, entrato in campo al posto dell’inglese, con il pallone che per metà era entrato (lo hanno dimostrato le immagini della goal line technology) complice o vittima di un’altra deviazione istintiva e forse casuale del portiere austriaco. Il discorso, comunque, è sempre lo stesso: se crei tanto e non concretizzi, il rischio di non vincere (anzi, di perdere) è sempre dietro l’angolo.
FONTE: Il Corriere della Sera – M. Ferretti