Se sarà un Olimpico di fuoco modello Roma-Bodø, che tanto era piaciuto a Mourinho, o se invece ci saranno ancora scorie per quello che è accaduto in Curva Sud nelle ultime settimane nessuno lo sa. Ma quel che è certo è che, domani, ancora una volta, l’Olimpico sarà esaurito. Ci saranno oltre 62mila romanisti e circa 2mila tifosi austriaci, allerta alta, come consuetudine in queste occasioni, ma anche attesa alta.
Perché dopo la sbornia europea dello scorso anno la Roma e i romanisti non vogliono uscire a febbraio dall’Europa League. Per questo Mourinho, anche a costo di esagerare un po’, ha voluto porre forte l’attenzione sull’ambiente. In una gara secca, da dentro o fuori, in cui la Roma ha la necessità di rimontare, vorrebbe che non ci fossero individualismi e vorrebbe che fosse dimenticato tutto quello che è accaduto nei mesi scorsi: conta solo l’obiettivo comune. Il passaggio del turno. Questo per quanto riguarda il campo.
In altre questioni Mou non entra, per quanto da uomo che si informa di tutto quello che accade intorno a lui, ha ora capito che il tifo organizzato si trova in un momento particolare della sua storia. Oggi il tecnico parlerà in conferenza e, magari, potrà anche chiarire meglio i contorni dello sfogo di domenica sera.
Domani spera che la gente possa trascinare la Roma e, al tempo stesso, spera che sia la prestazione della sua squadra a trascinare i tifosi. D’altronde, al netto di qualche mugugno o fischio poco gradito, da undici mesi l’Olimpico è uno stadio sold out.
FONTE: Il Corriere dello Sport – C. Zucchelli