Oltre al danno, la beffa. L’alterco con Serra e il conseguente cartellino rosso comminato da Piccinini sono costati a José Mourinho due giornate di squalifica, più un’ammenda di diecimila euro. Sanzione sulla quale però nessuno è disposto a scegliere il basso profilo: dal club, che presenterà ricorso ed è totalmente al fianco del proprio allenatore; allo stesso Special One, che già al termine della gara contro i grigiorossi aveva tuonato contro il IV uomo, denunciandone le espressioni irriguardose e offensive. E gli strascichi della vicenda non finiscono qui: le dichiarazioni di Mou hanno allertato la Procura federale, che ha aperto un’inchiesta e a breve convocherà il portoghese e Serra per ascoltare e confrontare le rispettive versioni.
«Sono emozionale ma non pazzo – la spiegazione del tecnico giallorosso negli spogliatoi dello Zini – Per avere una reazione come quella significa che qualcosa di grave è successo. Ora voglio capire se posso fare qualcosa dal punto di vista legale. Il Quarto Uomo ha detto a Piccinini di espellermi, ma non ha ripetuto in modo onesto cosa mi ha detto e in che modo. Vorrei sapere se ci sono degli audio, ma mi hanno detto che quello che dicono gli arbitri non è registrato». Pensiero quest’ultimo ribadito successivamente (ieri) da fonti Aia all’Ansa: «Non esiste l’audio di Serra nel dialogo con Mourinho durante Cremonese-Roma. Solitamente le parole non vengono registrate, per non interferire con quelle di arbitro e sala Var.
(…)«A fine partita Piccinini mi ha visto entrare nello spogliatoio di Serra e dirgli: “Voglio che tu sia onesto e racconti cosa è successo”, ma lui ha problemi di memoria e non ricorda. Le sue parole? Preferisco non ripeterle. Se avesse riferito all’arbitro cosa mi aveva detto, sarebbe andato via lui: ma è un bugiardo. Se alla prossima giornata lui sarà in campo e io no, non riuscirò a comprenderlo. Il signor Serra magari è un arbitro di grande dimensione e diventerà il prossimo Collina o Rosetti, ma come persona lo rispetto tanto quanto lui rispetta me». Dalle prime frammentarie ricostruzioni e dai labiali catturati (…): «Ti stanno prendendo tutti per il c…, vai a casa, vai a casa». Comportamento che se confermato sarebbe inaccettabile da parte di chiunque, soprattutto se pronunciato da un ufficiale di gara, che dovrebbe risultare imparziale per definizione.
Eppure Marco Serra, quarantenne della sezione di Torino con esperienza accumulata quasi interamente nelle categorie minori (sole 13 presenze in A), ha qualche precedente con i colori giallorossi che autorizza pensieri maliziosi. Per due volte ha diretto la Primavera guidata da Alberto De Rossi, al Torneo di Viareggio: nella sfida con il Santos Laguna del 9 febbraio 2012; e in quella contro l’Inter di tre anni dopo, 14 febbraio 2015. Risultato complessivo: due sconfitte, cinque espulsi fra i romanisti (Politano e Sabelli nella prima occasione, Marchizza, Soleri e Pop nell’altra) e una condotta nei confronti del tecnico e dei ragazzi che diversi resoconti dell’epoca definiscono arroganti e offensive. A volte pensare male non è peccato.
FONTE: Il Romanista – F. Pastore