Con quella maturata a Cremona, sono salite a 10 le sconfitte stagionali della Roma, su 34 gare, comprese le coppe. Praticamente una ogni tre partite. Per uno come lo Special One, abituato all’eccellenza anche nelle statistiche, non sono numeri di cui andare troppo fiero. “Sono i giocatori che devono salire al mio livello, non sono io che devo scendere al loro. Sto battendo una serie di record negativi“, disse il tecnico portoghese nella passata stagione commentando alcuni risultati clamorosi come la disfatta contro i norvegesi del Bodo.
C’è bisogno al più presto di un’inversione di tendenza, magari già dalla gara di domenica sera all’Olimpico contro la Juventus. Match in cui ci sarà bisogno di tornare a blindare la porta. Martedì scorso a Cremona la prestazione di Rui Patricio ha sollevato più di qualche perplessità, non tanto in occasione del primo gol, quanto per il fallo che ha determinato il rigore del 2-1.
Più in generale, l’estremo difensore giallorosso è ultimo in serie A per percentuale di reti evitate, secondo i dati che vengono analizzati attraverso i «Post shot xG», uno strumento che esamina la probabilità che il portiere salvi la porta rispetto ad una conclusione. Secondo questo modello, il portoghese ha subìto più gol rispetto alle attese ed è il portiere con più errori decisivi (2) insieme a Dragowski e Falcone
Trentacinque anni compiuti da poco, Rui Patricio ha un contratto con la Roma fino al 2024, ma già dalla prossima estate la società giallorossa potrebbe decidere di investire su un portiere che ne possa raccogliere l’eredità. Non delle operazioni come Fuzato o Svilar, insomma, ma profili già affermati. I nomi in cima alla lista di Tiago Pinto sono quelli di Vicario e Carnesecchi, affrontato martedì sera a Cremona.
FONTE: Il Corriere della Sera – G. Piacentini