Non conosce mezzi termini. O gioca sempre o non lo fa mai. Appena arrivato, per un periodo sembrava insostituibile. Poi a ottobre Celik si fa male in Roma-Betis: il turco torna a disposizione a ridosso del derby e alla ripresa del campionato riacquista il posto da titolare. Quattro gare di fila dal 1′, la Roma ne vince tre e pareggia una: sembra il trampolino di lancio. Poi arriva la Cremonese, Celik è semplicemente disastroso.
E da quel momento inizia un lunghissimo calvario fatto di esclusioni, panchine e qualche scampolo qua e là. Sette minuti con l’Empoli, un tempo col Salisburgo, 21 minuti con il Verona e la bellezza di 7 panchine consecutive senza registrare un secondo in campo. Nemmeno a dire che al suo posto sulle fasce la Roma voli, ma tant’è: Celik sparisce nuovamente.
Ancora una volta, la sosta potrebbe sorridergli. La Roma infatti, tra squalifiche (Mancini, Kumbulla, Ibañez e Cristante) e infortuni (Karsdorp) ha tre quarti della difesa fuori. Senza difensori, Mourinho non sembra orientato comunque a cambiare modulo e qui Celik potrebbe trovare spazio: nel ritiro invernale in Algarve, in un paio di occasioni José lo aveva provato proprio come ‘braccetto’ di destra. L’alternativa potrebbe essere il giovanissimo Keramitsis o, più remoto, l’arretramento di Matic.
FONTE: Il Messaggero – S. Carina