Nulla è ancora deciso del futuro di José Mourinho. Unica cosa certa è che domenica sarà in panchina dopo quasi un mese di assenza in Serie A. Sul futuro troppi i fattori che incideranno sulla decisione, in primis gli investimenti che la proprietà potrà fare sul mercato, ma anche le ambizioni, la possibilità di giocare la Champions ed essere competitivi in A. Inoltre, il portoghese vorrebbe parlare con Dan Friedkin per comprendere i progetti futuri e lo vorrebbe fare subito e non a giugno. Non sta usando la stampa come leva per sollecitare un incontro, ma racconta semplicemente un’evidenza e cioè che incontrarsi a fine campionato sarà troppo tardi per fare delle scelte.
Ma questo Dan Friedkin lo sa, altrimenti non si sarebbe mosso con largo anticipo un anno e mezzo fa bruciando tutti sul tempo e chiudendo l’accordo proprio con l’uomo che oggi gli chiede di essere più solerte.
José è un dipendente di Friedkin e deve rispettare i tempi che il presidente impone, ma non vuole accettare passivamente il ruolo di impiegato in attesa degli eventi. E questo sarebbe un ulteriore motivo per troncare la storia con la Roma.
Lo scopo finale è smarcarsi dalla responsabilità di una possibile separazione, perché a Friedkin è chiaro che perdere un tecnico come Mourinho rappresenterebbe una macchia indelebile nella sua presidenza. E José sa che voltare le spalle alla Roma per soldi e campioni con un altro anno di contratto, non gli sarebbe perdonato.
FONTE: Il Messaggero