Il ko di Rotterdam è già stato archiviato con il suo carico di delusione per quello che poteva essere e non è stato. Più difficile digerire invece gli stop di Abraham e Dybala. Con Solbakken ai box, Mou per l’Udinese si ritrova con appena due attaccanti di ruolo a disposizione: El Shaarawy e Belotti. Gli esami di ieri hanno confermato la lussazione alla spalla destra per Tammy (esclusa però l’operazione) anche se l’allarmismo delle prime ore ha lasciato spazio ad un flebile ottimismo (potrebbe recuperare prima del previsto).
Lo stesso che si respira per Paulo. Per l’argentino il responso ufficiale arriverà oggi. In giornata dovrebbe sottoporsi agli esami strumentali dai quali si capirà se avrà o meno speranze di giocare giovedì contro gli olandesi. Nessuno si sbilancia, non resta quindi che affidarsi alle sensazioni del calciatore che anche ieri appariva fiducioso su un possibile recupero.
Del resto avere Paulo o meno fa tutta la differenza del mondo. In stagione ha saltato 10 partite nelle quali la Roma ha perso 3 volte (Lazio, Napoli, Atalanta), pareggiato 2 (Betis e Sassuolo) e vinto le restanti 5 (Sampdoria, Hjk, Ludogorets e Verona 2 volte). Quello che salta agli occhi però è come per quattro volte è rimasta a secco e in altre quattro ha segnato appena un gol. La crisi nella quale è piombato il reparto offensivo giallorosso per certi versi è inspiegabile. Perché se è vero che la Roma, per filosofia tattica, attacca con meno uomini rispetto agli avversari quello che poi contano alla fine sono le occasioni create.
E in Europa League la percentuale realizzativa dei giallorossi si aggira attorno al 10%. Se si va a vedere il rendimento dei due centravanti, ci si rende conto che non tirano mai in porta. A Rotterdam, un’ora Tammy, mezz’ora il Gallo non hanno effettuato una conclusione che sia una. Eppure il dato degli expected gol recitava 0.59 per gli olandesi e 2.04 per i giallorossi.
FONTE: Il Messaggero – S. Carina