In bilico tra il sogno di arrivare in Champions, attraverso la vittoria dell’Europa League o la conquista di un posto tra le prime 4 in campionato, e l’incubo di rimanere fuori da tutto. A poco più di un mese dal termine la Roma si trova davanti ad un bivio, che poi è lo stesso del suo allenatore. Ancora non è certo se Mourinho, che ha il contratto in scadenza nel 2024, la prossima stagione sarà ancora giallorosso o se andrà via. In questa ottica è tutta da interpretare la notizia che lo Special One ha disdetto il contratto della casa ai Parioli in cui ha vissuto in questi quasi due anni. Per avvicinarsi a Trigoria o per salutare la Capitale?
Non è escluso che se Mourinho dovesse rimanere, possa trasferirsi direttamente nel centro sportivo: nei mesi scorsi il portoghese ha confessato di rimanere spesso chiuso dentro Trigoria per lavorare. “Sono in corso valutazioni da parte del mister – trapela dalla società – non c’è alcun nesso con il suo futuro prossimo. Ora ha una casa enorme che non vive: è normale che ne cerchi una più vicina”. La qualificazione alla prossima Champions aiuterebbe la scelta del portoghese e del club. I numeri, però, dicono che ci sono molte cose che non sono andate per il verso giusto: quella di Bergamo, infatti, è stata la 14esima sconfitta stagionale per la Roma: è record negativo per Mourinho.
Non solo: la classifica degli scontri diretti tra le prime 7 vede la Roma all’ultimo posto con 8 punti conquistati su 30 a disposizione, superata proprio dall’Atalanta (11). I giallorossi hanno fatto punti contro Juventus (4), Inter (3) e Milan (1): sabato devono ripartire perché, a oggi, sarebbero fuori per un soffio dalla Champions: stessi punti del Milan (56), parità nel confronto diretto, stessa differenza reti, ma minor numero di gol realizzati.
FONTE: Il Corriere della Sera – G. Piacentini